-Di Fiorenzo Toso–
Discorrendo di “lerfe imböse”, mi hanno chiesto se so qualcosa in merito all’origine del verbo “imbösâ” (con [o] lunga), che significa ‘capovolgere, rovesciare’. In effetti me ne sono occupato qualche anno fa: le attestazioni più antiche, della prima metà del Seicento (Giuliano Rossi), fanno riferimento al significato di base moderno: “ro vascello intrò, piggià ra votta / squexi che d’ato à basso ò s’imbosà”; “ri boccoin ch’a me porze / … / m’imbosan o figgaetto e re corè”.
La seconda, con l’immagine figurata delle viscere che si rovesciano per la nausea o il ribrezzo, spiega bene anche l’evoluzione nell’altro significato d’uso corrente, documentato dalla fine del sec. XVII attraverso il corrispondente aggettivo verbale “imböso”, che vuol dire anche ‘in cattiva salute’, da cui ‘arrabbiato, mal disposto’: “così imbosa mi no ghe l’ho moæ vista” ‘così arrabbiata non l’ho mai vista’ (1698, Pollinari). Analogo è l’utilizzo del verbo nel secolo successivo: “m’han fæto un po’ imbosâ” (1772, De Franchi). L’origine della voce, che trova riscontro anche in piemontese e nell’area emiliana occidentale, è incerta: certamente però non ha nulla a che vedere col latino popolare *INVERSARE (come proposto da Plomteux e dalla Petracco Sicardi) che è molto distante foneticamente e che oltre tutto trova in Liguria il suo diretto continuatore in “inversâ”, di analogo significato, e nel suo derivato “inverso”.
La forma rivierasca “imbausà”, “imbousà” ci viene però in aiuto. Infatti le forme ponentine presuppongono una forma caratterizzata da un antico dittongo -au- destinato a conservarsi a Ponente e a chiudersi in genovese, come succede ad esempio per “cousa / cösa”, “couru / cöo”, “pousà / pösâ”, “ouru / öo” ecc. Questo, considerando che dal gruppo latino -ALT- si attua il precoce passaggio ad -aut- (come nel ponentino autu, sautu ecc.), consente di riconoscere un probabile legame della nostra voce col latino popolare IN- + *BALTEARE > *imbautiare > imbösâ, a sua volta derivato da BALTEA ‘dirupo’, da cui anche il ligure occidentale “bàusu” ‘dirupo’ e per traslato ‘sasso’. Si tratta insomma della stessa etimologia dell’italiano “balzare”, il che non è privo di logica: da un dirupo, in effetti, può capitare sia di fare un “balzo” (e di qui gli sviluppi italiani), sia di caderci, rovesciarcisi, “imbösâseghe” dentro (e di qui l’evoluzione del termine in area ligure).
fonte https://www.facebook.com/fiorenzo.toso
Prof.Fiorenzo Toso, linguista, accademico di linguistica e dialettologo italiano. Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Fiorenzo_Toso