Stiamo cercando di costruire il PONENTINO come un posto senza porte in cui potete entrare quando volete e partecipare per renderlo più bello o anche semplicemente entrare perché vi sentite in un posto confortevole
La vita propone degli strani incroci, situazioni in cui la combinazione fra elementi diversi e spesso anche lontani, genera risultati inaspettati. Il Ponentino nasce da un incrocio di questo tipo, la spinta di un gruppo di giovani all’interno della sede della Democrazia Cristiana di Pegli, capitanati dall’ideatore Domenico Pellegrini, bramosi di scoprire nuove forme di comunicazione, con un Leader di nome Antonio Marani capace non solo di promuovere la costruzione culturale e politica, ma illuminato e capace di stimolare la creatività del gruppo dei giovani del partito. La continua ricerca di questo Leader di nuove forme di partecipazione, di coinvolgimento e di crescita culturale ha creato un tesoro che ben presto è uscito dal confine della sezione politica per affrontare la realtà in trasformazione, affiancato dal Circolo culturale Norberto Sopranzi, con cui esiste un legame strutturale che ne ha accompagnato tutti i passi fino ai giorni nostri. C’è da sottolineare che il fuoco sacro e l’energia di voler creare e sperimentare di questo gruppo aveva già dato vita un anno e mezzo prima (4 aprile 1986) al Circolo Norberto Sopranzi.
Ecco, il Nostro Ponentino nasce all’interno della sede della Democrazia Cristiana , il 26 novembre 1987, erano tempi in cui i partiti politici avevano una profonda immersione nella società italiana ed in particolare fra i giovani, ma molto rapidamente esonda dalla sezione per collocarsi più propriamente nel circolo culturale Norberto Sopranzi, una unione che non si è mai sciolta e che ha affiancato il giornale da quel momento in avanti.
Sono quindi 35 anni quest’anno dalla nascita del Ponentino, anni di attività giornalistica e sociale all’interno della collettività. Ma questo piccolo giornale non ha mai accettato né confini e neppure steccati arrivando con la sua attività nel mondo, dall’attività di ricerca storica in Italia con la riscoperta della storia dei Fregoso fra Genova e San’Agata Feltria fino alla Tunisia con Tabarca con Carloforte e Calasetta alla ricerca delle radici genovesi, alle tantissime mostre fotografiche che ci hanno portato in tutto il mondo. Il Ponentino e Circolo Sopranzi, un connubio che ha caratterizzato e scandito la vita del Ponente genovese in modo partecipativo, come non ricordare al proposito la grande manifestazione organizzata al Teatro Cinema Eden per il 10° compleanno de Il Ponentino con la partecipazione del Sindaco di Genova Adriano Sansa che gli fece affermare il rimpianto per aver vissuto una esperienza cosi meravigliosa solo al termine del suo mandato.
Oppure in occasione delle celebrazioni di Genova capitale europea della cultura 2004, curate soprattutto dal Comune per tutto l’anno, quando il Circolo Culturale Norberto Sopranzi, insieme a Il Ponentino, organizzarono un evento presso la sala del Teatro Eden in Pegli creando, nel rispetto della storia della nostra città, con una piccola ma non insignificante variante il titolo: “Genova capitale europea della solidarietà“.
Parteciparono sul palco numerose autorità e personalità fra cui Padre Alex Zanotelli impegnato come missionario in varie nazioni africane, ed inoltre Beppe Grillo, il Dr. Flavio Gaggero e l’attore Paolo Villaggio.
La sala era talmente affollata che si dovette utilizzare un grande telone per creare ulteriori posti nell’area dove venivano proiettati i film durante la stagione estiva. All’uscita riuscimmo a raccogliere oltre 3.000 € che consegnammo immediatamente a Padre Zanotelli.
Questi sono solo due aneddoti di una attività preziosa durata 35 anni che ha visto Il Ponentino sempre in primo piano, con a fianco il Circolo Culturale Norberto Sopranzi, attività che ha portato alla realizzazione della famosa Giornata Storica Pegliese, che ha visto un lavoro di alto spessore che ha riportato all’apertura del Museo Navale di Piazza Bonavino, che li ha visti in primo piano nel sostenere il Museo di Archeologia Ligure di Villa Pallavicini, a fianco della Villa stessa e di Villa Doria in ogni battaglia, ma possiamo anche dire per il grande lavoro attraverso l’Associazione degli amici dei parchi e dei Musei un grande lavoro a 360 gradi per sostenere tutto il patrimonio di Parchi storici e Musei genovesi. Impegno sempre enorme nella valorizzazione di ogni forma culturale attraverso l’organizzazione od anche la promozione di mostre, convegni, riunioni ed incontri vari.
In prima fila per analizzare ed affrontare i cambiamenti della società del Ponente genovese con informazioni ed articoli di commento che sono state sempre elementi di informazione per le Istituzioni genovesi e territoriali.
Questo splendido lavoro è avvenuto in questi 35 anni grazie al lavoro di due Direttori Responsabili, Agostino Massa e successivamente Luigi Mori, ed alla gestione dei seguenti Direttori di Redazione che si sono avvicendati in ordine cronologico in questa meravigliosa impresa: Manlio Riccio, Gigi Zoboli, Domenico Pellegrini, Antonio Marani e fino alla chiusura della versione cartacea Giorgio Fuiano.
Ora che abbiamo esplorato il passato del giornale cerchiamo di capire cosa ci proponiamo di fare nel futuro.
Innanzitutto c’è da dire che il web consente di avere degli strumenti veramente molto potenti, nel passato il confine dell’informazione che si poteva avere era dato dalla distribuzione, i giornali erano scritti, si occupavano ed erano distribuiti in un certo territorio, questo ne condizionava completamente i contenuti, ora invece lo strumento del web consente di raggiungere ogni parte del mondo e quindi perché ad esempio non cercare di raggiungere tutti quei liguri che sono in giro per il mondo per portare delle testimonianze della nostra Liguria? Perché non cercare di raggiungere le persone che non sono in Liguria ma possono essere interessati dai nostri articoli. Vogliamo mantenere il rapporto con il territorio e per far questo abbiamo anche bisogno di parlare dei grandi temi che condizionano la vita anche a livello locale. Vogliamo fare cultura, questa è la grande ambizione, il percorso da compiere insieme a tutti i nostri lettori, vogliamo parlare il vostro linguaggio perché siamo certi che questo ci consentirà di imparare da voi, di scoprire grazie a voi, di farvi partecipare grazie al contributo di tutti. Vogliamo che l’informazione sia un processo in divenire che cresce e migliora grazie all’apporto di tutti. Vogliamo che il Ponentino diventi la vostra casa in cui sentite il piacere di venire, di tornare e di lasciare un vostro pezzo perché sapete che è casa nostra. Vogliamo che i giovani possano accostarsi a questo giornale perché lo sentono anche loro e per far questo vogliamo che siano i giovani a parlare. Noi pensiamo che un dialogo ed un linguaggio intergenerazionale sia possibile e necessario perché vanno colmate le distanze fra generazioni, mancano i luoghi in cui in passato questo processo poteva avvenire ed il giornale vuole essere uno di questi.
Vogliamo che il giornale sia un punto di riferimento da cui il semplice cittadino, le associazioni ed anche le Istituzioni, possano trarre elementi di riflessione e di spunto per analisi, idee, progetti ed elaborazioni.
Vogliamo che quando le persone leggono un nostro articolo non debbano ricercare verità nascoste fra le parole ma che piuttosto le nostre parole possano giungere direttamente alla mente ed al cuore, vogliamo che il cuore, il sentimento, i valori siano gli elementi cardine della nostra attività ed elementi del sentire comune con i nostri lettori.
Stiamo cercando di costruire il giornale come un posto senza porte in cui potete entrare quando volete e partecipare per renderlo più bello o anche semplicemente entrare perché vi sentite in un posto confortevole.
Buen Camino!*
La Redazione
*Il saluto che si scambiano i Pellegrini durante Il Cammino per Santiago di Compostela.
Per info redazione@ilponentino.it