Tanto è già stato detto sullo stato di degrado del parco di Villa Doria e di quello dello “spazio giochi” in particolare. E’ per questo che abbiamo deciso di usare meno parole e più immagini, nella speranza che presto parlino i fatti
Servizio e foto a cura di Antonello Rivano
Non sta a noi, organo di informazione, puntare il dito, fare accuse, attribuire colpe. Vogliamo però dare spunti di riflessione e porre delle domande.
Come prima cosa abbiamo rivolto il nostro obbiettivo verso lo “spazio giochi” del parco. Lo stato di degrado va verso un punto di non ritorno se non ci saranno interventi veloci e ad hoc.
Possiamo continuare a far giocare i nostri figli in questo contesto? Voi che “potete” fareste sedere vostro/a figlio/a sull’altalena la cui foto abbiamo usato come copertina? Non sarebbe il caso, oltre che impedire le scritte e punire gli autori, di ripulire quanto prima i giochi e ripristinare il loro decoro e la loro sicurezza?
Che dire invece dei “Bagni” e della zona circostante? Qualcuno mosso a pietà ha dato qualche pennellata di bianco.
A noi la cosa ha ricordato tanto i “sepolcri imbiancati“. L’espressione riprende una nota invettiva di Gesù rivolta agli scribi e ai farisei (vangelo di Matteo, capitolo 23, versetti 27 e 28): “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”. Aggiungiamo che neppure i “dintorni” scherzano. A quando un ripristino della sicurezza igienica?
Non è da meno la zona antistante all’anfiteatro di recente rifacimento. Non sarebbe il caso di ripulire ed impedire che ciò avvenga di nuovo?
Si potrebbe anche parlare della Torre…avrebbero potuto esserci altre soluzioni?
Causa emergenza COVID il “Museo Navale” è stato trasformato in edificio scolastico in forma “provvisoria”.
Ma siccome nel nostro bel Paese, in “tutto” il nostro bel Paese, nulla è così “definitivo” come il “provvisorio”, tanto che anche il nostro inno avrebbe dovuto esserlo, che garanzie abbiamo che tutto possa ritornare “almeno” come prima?
Riapriranno mai quelle sale come sedi del museo? Torneranno ad ospitare ancora, unico spazio del genere in tutto il quartiere, mostre e convegni?
Abbiamo tenuto la foto qua sotto come ultima…perché questo ingresso sembra volerci dire: “Lasciate ogni speranza…o voi che entrate”. E rivolgiamo a chi legge un’ultima domanda: Villa Doria e Pegli, il loro passato, ma anche e soprattutto, il loro presente e futuro, sotto forma dei bambini, si meritano questo?