Lo storico dell’arte che, come soprintendete, contribuì alla rinascita di Genova dai danni della Guerra. Con la “Missione Salvataggio” mise in salvo, in piena seconda guerra mondiale, parte del patrimonio storico, artistico e cultuale italiano
di Macchina Patrizia
In questi giorni vedendo le immagini in TV, della guerra in Ucraina, ed in particolare il tentativo di mettere al sicuro il Cristo a Leopoli e altre opere d arte… il pensiero corre alla seconda guerra mondiale e ad un eroe silenzioso, coraggioso, mite e modesto che ha salvato migliaia di opere d’arte del patrimonio storico culturale artistico italiano, Pasquale Rotondi. Il giovane soprintendente nelle Marche portò a termine una operazione che ha dell’incredibile: l’Operazione Salvataggio.
PASQUALE ROTONDI
“Un intellettuale che amava servire la cultura piuttosto che servirsene” ( *Giulio Carlo Argan)
Pasquale Rotondi nacque a Arpino (FR) nel 1909, è stato storico dell’arte , funzionario statale, professore universitario e restauratore.
Laureato in lettere all’Università di Roma, fu negli anni 30 prima ispettore alla Soprintendenza dell’Arte Medievale e Moderna ad Ancona e quindi Direttore della Galleria nazionale di Arte Antica di Roma.
Nel 1939 gli fu affidata la Soprintendenza delle Marche e fu incaricato, su suggerimento di Giulio Argan, dal Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, di mettere in salvo un cospicuo numero di opere d’arte per proteggerle dai rischi dell’imminente guerra.
Dal 1949 fu Soprintendente a Genova contribuendo alla rinascita della città dai danni della guerra. Fu insegnante al Liceo Vittorino da Feltre e all’ Università di Genova. Nel 1961 fu nominato Direttore dell’Istituto Centrale di Restauro ed in questa veste si occupò anche del salvataggio delle opere danneggiate dall’ alluvione di Firenze nel 66.
Raggiunta la pensione nel 1973 fu nominato dalla Città del Vaticano “Consulente tecnico delle Gallerie e Musei Pontifici”. Segui con particolare attenzione il restauro degli affreschi di Michelangelo della Cappella Sistina. Purtroppo non vide la fine dei lavori in quanto morì in un tragico incidente stradale nel 1991.
Del piano segreto “Operazione Salvataggio” non si parlerà fino al 1984 quando fu riportata alla luce dal Sindaco di Sassocorvara. Dal diario redatto dal Prof. Rotondi durante gli anni della sua missione fu tratto un libro ( L’Arca dell’arte di Salvatore Giannella e Pier Damiano, ed inoltre un film “la lista di Pasquale Rotondi” a cura di Rai educational trasmesso dal programma “la Storia siamo noi”.
*Giulio Carlo Argan- (Torino, 17 maggio 1909 – Roma, 12 novembre 1992) è stato un critico d’arte, politico e docente italiano
L’OPERAZIONE SALVATAGGIO
Quando Hitler a settembre 1939 invade la Polonia, si intuisce che la guerra coinvolgerà anche l’Italia fascista alleata della Germania e che il territorio italiano potrebbe essere teatro di Guerra.
Il ministro dell’educazione Giuseppe Bottai si preoccupa di mettere in salvo l’enorme patrimonio artistico italiano. Da quindi il via a una operazione top secret che si chiamerà “Operazione Salvataggio”. Su consiglio di Carlo Argan affida questo immane compito al giovane Pasquale Rotondi che viene nominato soprintendente delle Marche per avere maggior possibilità di azione. Con certosina cura accompagnato solo dal fido autista Augusto Petrelli e una vecchia Balilla, visita tutti i possibili siti da utilizzare come deposito.
Dal Governo aveva avuto la promessa di aiuti anche economici che non arrivarono mai.
Finalmente individuò nella Rocca di Sassocorvaro il luogo adeguato. Chiese ed ottenne la collaborazione del prefetto locale. Per proteggere la Rocca ha a disposizione solo quattro custodi e un paio di Carabinieri oltre ad un vecchio camioncino per i trasporti. A Giugno del 1940 cominciano ad arrivare a Sassocorvaro le opere dei musei marchigiani ma con l’ingresso in guerra dell’Italia viene contattato da numerosi direttori di Musei preoccupati per la conservazione delle loro opere. A Sassocorvaro arriva il tesoro di San Marco e importanti opere da Venezia prima su tutte “la Tempesta” del Giorgione. Le Opere confluiranno senza sosta fino al 1942 quando la Rocca di Sassocorvaro non è piu in grado di contenerne. Rotondi chiese la collaborazione del Principe Francesco Maria di Carpegna che mise a disposizione la millenaria residenza di famiglia per ospitare le opere che senza sosta continuavano ad arrivare da chiese e musei italiani in particolare le opere del Castello sforzesco di Milano e i Caravaggio romani della Chiesa di San Luigi dei Francesi. Ma le già difficili condizioni di lavoro peggiorarono con l’armistizio del settembre 1943.
L’Italia cadde in mano dei nazisti ed Hitler cominciò a far confiscare opere d’arte sul territorio italiano per realizzare il sogno accarezzato da anni di creare a Berlino il piu grande museo d’arte esistente al mondo. A peggiorare la situazione in una incursione tedesca a Palazzo Carpegna effettuata nel tentativo dì trovare delle casse di legno in cui dovevano essere custodite delle opere, rivelò invece una grande quantità dì armi e munizioni. Fortunatamente Rotondi aveva avuto l’intuizione di rendere irriconoscibile il contenuto delle casse eliminando i cartelli che permettevano di riconoscere il contenuto. La fortuna aiutò il coraggioso Soprintendente. I militari aprirono una cassa contenente scritti e spartiti musicali ma nella loro ignoranza li definirono cartaccia. La cassa accanto conteneva il Tesoro di San Marco (!). Spaventato dall’incursione Rotondi sempre più solo e spaventato pensò col solo aiuto del suo fido autista di prendere dalla Rocca di Sassocorvaro le tele più piccole e di notte a bordo della vecchia Balilla le portò nella villetta dove risiedeva con la moglie e le due figlie. Tra le opere “la Tempesta del Giorgione” che nascose sotto il letto . Per Giorni la moglie si finse malata e per giorni non uscì dalla camera per controllare la preziosa opera.
Questo episodio convinse Rotondi che i rifugi marchigiani non erano più sufficienti a proteggere quell’ immenso patrimonio arrivato ormai a quasi 10.000 opere tra quadri, documenti, testi antichi ed oggetti sacri. Grazie ad alcuni esponenti della cultura entrò in contatto con Monsignor Montini per chiedergli di trasferire le opere dalle marche alla città del Vaticano ritenendo la Santa Sede piu sicura. Papa Pio XII autorizzò il trasferimento e l’ispettore centrale della direzione delle Antichità Emilio Lavagnino raggiunse Rotondi nelle Marche per aiutarlo nell’immane impresa del trasferimento nel dicembre 1943.
Dopo numerosi viaggi notturni sotto la pioggia e la neve su strade rese dissestate dalle bombe finalmente tutte le opere furono portate in salvo.
Il Salvatore dell’Arte aveva compiuto la sua missione ma continuò la sua attività di soprintendente e insegnante senza mai farne menzione fino a quando il Sindaco di Sassocorvaro rese nota la stupefacente impresa.
IL PREMIO ROTONDI
Dal 1997 si svolge annualmente alla Rocca di Saccocorvaro il PREMIO ROTONDI AI SALVATORI DELL’ARTE.
Tra gli insigniti del premio:
- GUNTER DEMNIG ( 2021 . ideatore delle “pietre d’inciampo” che attraverso l’arte salvano la memoria dell’olocausto)
- WALTER PIROLO ( 2021 rappresentante delle maestranze che con perizia e dedizione curano manutenzione dei tesori d’arte)
- VIGILI DEL FUOCO DI GENOVA ( premio protezione civile 2019 per aver partecipato alle operazioni a seguito del crollo del Ponte Morandi)
- S.E PRINCIPE FRANCESCO MARIA DI CARPEGNA ( tributo alla Memoria 2011 come protagonista della “Operazione Salvataggio”)
- PRINCIPI DORIA PAMPHILJ ( 2008 per l’impegno profuso nel recupero del Palazzo del principe Andrea Doria a Genova e il nuovo allestimento di Palazzo Doria Pamphilj a Roma)
Nel 2005 ll presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegnò una medaglia d’oro alla memoria alle figlie del Salvatore della Cultura: Giovanna Rotondi Terminiello che fu Soprindente a Genova , curatrice di Musei e Mostre; Paola Rotondi Briasco , insegnante di Storia dell’arte
Macchina Patrizia
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