Carloforte. Minoranze linguistiche: al via il corso base di Tabarchino
Nella comunità isolana sono ufficialmente iniziati i corsi di lingua tabarchina interamente finanziati dalla legge regionale n.22/ 2018
di Antonello Rivano
la legge regionale va a sopperire, almeno in parte, al mancato riconoscimento del tabarchino quale minoranza linguistica storica, della legge nazionale (482 del 1999).
In realtà, grazie all’operato di ricercatori, appassionati e associazioni i corsi di tabarchino sono una realtà che vanta venti anni di vita, cioè da quando è avvenuta la normatizzazione della lingua tabarchina, grazie a un progetto sinergico tra scuola, regione e amministrazioni comunali.
[…]Con capofila la scuola, in particolare dell’Istituto Tecnico Nautico di Carloforte e grazie alla legge regionale n° 26/1977 Promozione e valorizzazione della lingua e della cultura in Sardegna , è scaturita una serie di incontri ai quali, sotto la direzione del professor Fiorenzo toso. linguista e studioso del tabarchino, hanno partecipato insegnanti e cultori della tradizione locale di Carloforte e Calasetta. A conclusione di questi seminari, che si sono svolti nei mesi di ottobre e dicembre 2001, dopo ampie analisi e discussioni, si è pervenuti a di comune accorso all’adozione di criteri ortografici validi per tutti nell’uso grafico del tabarchino di Carloforte e Calasetta[…]
(dall’ introduzione di Nicolo Capriata a “Grammatica del tabarchino” di Fiorenzo Toso-Le Mani editore, 2005)
Questa volta siamo però di fronte alla prima iniziativa di carattere istituzionale, grazie ancora a una legge regionale.
Alla luce di queste considerazioni abbiamo chiesto all’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Carloforte, Aureliana Curcio e al presidente dell’Asuciasiun Culturole Tabarchiña (Associazione Culturale Tabarchina), associazione che di fatto realizza i corsi e si adopera per altre attività di tutela e promozione del tabarchino, Andrea Luxoro, quale sia l’importanza della legge 22/2018, i risultati ottenuti e i prossimi obiettivi.
Aureliana Curcio: “Da qualche giorno a Carloforte sono iniziati i corsi di lingua tabarchina, corsi finanziati interamente dalla legge regionale n.22/ 2018, a seguito della partecipazione del comune ai bandi sulle minoranze alloglotte si sono ottenuti importanti fondi per la realizzazione di varie azioni contenute nei progetti presentati
Già dal 2018 si sono potute realizzare varie iniziative che hanno permesso lo studio e la divulgazione della nostra lingua madre affinché possa avere una valenza in quanto tale e quindi non solo come uso consuetudinario ma anche consapevolezza identitaria, culturale oltre che una rilevanza turistica, come ormai da diversi anni le lingue minoritarie, soprattutto mediterranee, stanno assumendo. Insieme allo sportello regionale del tabarchino e al Polo Linguistico del Tabarchino, primo e unico polo dedicato a una lingua alloglotta in Sardegna
I corsi sono finalizzati ad approfondire la nostra lingua madre, parlata e scritta, dotata di regole, che rendono il tabarchino una lingua strutturata, dotata di grammatica, ortografia e fonetica e la elevano di fatto a lingua minoritaria. L’invito è quindi quello di parlare e scrivere in tabarchino, ma soprattutto di divulgarlo con tutti i mezzi possibili.“
Andrea Luxoro: Il riconoscimento dell’alloglossia tabarchina rispetto al contesto regionale della Regione Sardegna rappresenta un punto di forza per la valorizzazione della lingua parlata nei due comuni di Carloforte e Calasetta e va a sopperire al vuoto legislativo della legge nazionale (482 del 1999) che non riconosce il tabarchino quale minoranza linguistica storica. I finanziamenti ottenuti permettono, grazie alla nuova legge unica sulla lingua sarda, di avviare progetti e mettere in campo azioni che permettono un lavoro continuativo e strutturale sulla variante locale maggiormente parlata in Sardegna in termini percentuali.
In qualità di presidente dell’Asuciasiun Culturole Tabarchiña e di coordinatore dei progetti sulla lingua, in stretta sinergia con le socie del sodalizio, con l’amministrazione, con l’istituto globale e le associazioni del territorio si sono concretizzate iniziative innovative come la realizzazione del Polo della Lingua Tabarchina, primo percorso digitale interattivo su una lingua locale in Sardegna o l’avvio dello sviluppo di una applicazione di traduzione per smartphone.
Per quanto riguarda i progetti sulla promozione delle regole ortografiche si sono sviluppate due azioni: la prima riguarda la standardizzazione della variante tabarchina, percorso ormai avviato per il tabarchino da un ventennio, che mi vedrà impegnato nel verificare lo stato attuale di utilizzo della grafia normalizzata e la capillarità della diffusione , al fine di mettere in campo azioni per un utilizzo marcatamente diffuso e consapevole delle regole del tabarchino scritto; la seconda prevede due corsi di 30 ore rivolti alla comunità, durante i quali si dovranno apprendere le nozioni ortografiche e grammaticali basilari. I corsi di tabarchino si concluderanno per i partecipanti un esame finale volto a certificare l’apprendimento delle nozioni.
I soci della Asuciasiun Cultürole tabarchiña hanno ottenuto nel 2021 la certificazione regionale di esperti di lingua tabarchina (oltre al presidente: Margherita Crasto, Maria Carla Siciliano e Pia Maggiolo. Ndr) pertanto sono abilitati all’attivazione di laboratori sul territorio di cui probabilmente si avranno maggiori informazioni entro la prossima estate”.