Rimanendo nell’ambito agricolo, quindi parlando di prodotti della terra o dell’allevamento, è davvero importante conoscere le eccellenze del proprio territorio, perché, soprattutto in Liguria, tutto ciò assume un valore ancora maggiore dettato dalle caratteristiche orografiche della regione
Di Sergio Rossi
Per ragioni evidenti a chiunque, qui da noi sono rare le aziende agricole piuttosto estese, quindi l’economia del comparto è in gran parte affidata a piccole realtà, molto spesso familiari.
Ciò significa che chi fa prodotti agricoli alimentari in Liguria, assai di frequente vive accanto ai propri orti, alle proprie terrazze, ai propri vigneti, ai propri uliveti, alla propria stalla. Tutti i contadini abitano in campagna, si dirà; certo, è così, ma in un territorio in cui le piogge autunnali sono un incubo, per i danni che costantemente procurano, avere gente che vive in campagna lavorando la terra, diventa un vantaggio non da poco.
Poiché uno dei primi compiti per se stessi, per la propria famiglia, per il proprio reddito e per la tutela del patrimonio aziendale, è la salvaguardia diretta del territorio, che diventa automaticamente un elemento di garanzia per tutti i residenti di quel luogo. In pratica il concetto di presidio del territorio interpretato dai contadini.
Ma c’è molto di più. Ogni area geografica ha le sue vocazioni agricole e la Liguria non fa eccezione. Ciò significa che dove le scelte circa le colture su cui puntare non sono obbligate, certamente è molto più semplice indirizzarsi verso le produzioni tradizionali delle diverse aree, spesso praticate da secoli con buoni risultati. Tradotto in pratica: i prodotti tradizionali non sono tali solo perché piacevano a chi li coltivava, ma certamente chi li coltivava aveva capito che con quelli poteva ottenere buoni risultati, comunque migliori rispetto ad altri.
Infine un ultimo aspetto riguardo le aziende prossimali al luogo di residenza di chi le conduce. In ambito locale le notizie e le indicazioni circolano facilmente e altrettanto facilmente sono verificabili.
Se un certo agricoltore coltiva bene, è attento a non usare porcherie non solo per serietà, ma anche perché vive lì con la sua famiglia, sarà facile indirizzare le proprie preferenze verso chi lavora al meglio. Se tutto ciò non è solo teoria – verificare per credere – allora comprare locale significa favorire il presidio del territorio, agevolare chi vive e lavora nella nostra campagna, conservare e tutelare il patrimonio varietale locale, valorizzare chi lavora seriamente, riconoscere il cibo sano, riappropriarsi di sapori autentici e tradizionali. È forse poco?
Sergio Rossi (©2015 -Cucina ligure)
Sergio Rossi
Si occupa di storie e culture del cibo e della cucina. E’ stato direttore del Conservatorio delle Cucine Mediterranee di Genova, ha creato e curato l’Archivio per la Storia dell’Alimentazione Giovanni Rebora e ideato e curato i testi del blog ilcucinosofo.it
Vive e lavora fra Genova e l’entroterra genovese, indagando la cultura gastronomica delle comunità e le produzioni alimentari tradizionali italiane. Collabora con quotidiani, riviste e reti televisive.