Esce in questi giorni “ITACA-Viaggio tra i paesaggi dell’anima” edito da Polis SA Edizioni. Il sottotitolo recita: “poesie sull’amore e altre cose“.
Carloforte, Pegli, Calasetta e le Radici
Nella poesia di Rivano troviamo sì amore verso la “ sua donna”, come ogni poeta che si rispetti, ma anche tanto verso le “sue terre”, che in una recente intervista, rilasciata ad un Magazine online nazionale, cita per nome: “Pegli, Carloforte, Calasetta”, insomma le terre della “tabarchinità”. E non è un caso che l’autore citi questi tre luoghi. A Carloforte è nato, Calasetta è la terra d’origine della madre e Pegli è dove ha “trovato l’amore” (sono sue testuali parole).
Come spesso ama dire Pegli è anche il posto dove si è sentito da subito a “casa” e quell’amore che dice di aver trovato non è solo quello della moglie pegliese ma anche del quartiere e dei suoi abitanti, un amore che Rivano da e riceve in continuazione.
E la troviamo Pegli, in due poesie dove viene citata direttamente e in altre dove solo si intuisce, come quella che parla di Radici…appunto. Cosi come Calasetta, che in “La bianca” è il luogo dove ogni volta sente l’essenza dell’amore materno. Carloforte e la sua isola sono presenti invece come quinta, luoghi che non sono forse mai citati ma che sono in ogni singola parola, come in “Incanto”, dove la sua adorata Isola di San Pietro non viene nominata ma bensì descritta con amore e meraviglia.
In questa sua raccolta ha fatto una selezione di poesie in italiano, traducendone e inserendone però anche alcune che in origine erano in tabarchino e con le quali ha avuto importanti riconoscimenti, e piazzamenti, in premi nazionali ed internazionali, come quello di Calasetta dedicato a Bruno Rombi e di Sestri Levante intitolato a Carlo Bo e Giovanni Descalzo.
E’ ad esempio il caso di “Radici”, “Raìxe” nella versione originale in tabarchino. La poesia che si è piazzata al secondo posto al premio internazionale di Sestri levante nel 2020 ed ha avuto un attestato di merito in quello nazionale di Calasetta nel 2022. “Radici” è un’esortazione al popolo tabarchino a restare unito, a ricordare ma soprattutto rinvigorire ciò che unisce le comunità che ne fanno parte, a “tenersi per mano, figli della stessa storia, per non perdersi mai”.
Quello di Antonello è un continuo viaggiare, anche fisico, tra Carloforte e Pegli, con piacevoli intermezzi calasettani. Un vivere sulla propria pelle cosa significa sentirsi allo stesso tempo appartenere a ognuna di queste località. E ITACA è anche un invito ad ascoltare le voci di questi posti. Sentire non con il senso del udito ma con il cuore le vibrazioni che emanano dalle loro strade, dal mare che le lambisce come ci racconta l’autore in “Le voci di Pegli”.
Ed è ancora Pegli la protagonista assoluta di “Pegli per me” :
[…] È colei che mi ha donato
il suo cuore, è colei a cui
ho donato il mio cuore.
(Il libro sarà presentato a Carloforte e Calasetta nel mese di Luglio e a Pegli ad inizio autunno)
L’autore
Antonello Rivano è Direttore di Redazione di Polis SA Magazine, web producer e Redattore Capodi “ il PONENTINO“, storica testata del Ponente Genovese fondata a Pegli nel 1987, ora in versione online. Collabora con la testata online di informazione “Ajo Nòas-informazione sarda”, ha partecipato al progetto “Raixe-Spazi digitali per la cultura tabarchina”. E’ web social manager di piattaforme dedicate alla promozione, divulgazione e tutela del patrimonio storico culturale tabarchino. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo “La Forma della felicità“. Le sue poesie, sia in italiano che in lingua tabarchina (che ha come base la parlata genovese), hanno ottenuto importanti piazzamenti e riconoscimenti in premi nazionali ed internazionali di narrativa e poesia. Fa parte dell’ “Associazione Culturale Saphyrina di Carloforte” e del “Circolo Cultuare Norberto Sopranzi di Genova Pegli” che è fra i promotori della richiesta presso L‘UNESCO del riconoscimento dell’ Epopea Tabarchina come bene immateriale dall’umanità. Con la LUC (libera università di Carloforte) ha partecipato alla pubblicazione di “Carloforte-Luogo dell’anima. Racconti da un’Isola” dove è presente il suo racconto “Pietro“. Il suo saggio “C’era una volta il tabarchino” è presente nella raccolta “Azione” a cura di Mimmo Oliva (Polis SA Edizioni, 2020). Fa parte del Team di Polis SA Edizoni .
Il libro
La prefazione del libro è a cura di Lorenza Garbarino, scrittrice e poetessa, che lo definisce in questo modo: “Un viaggio nella sua vita privata che ci racconta di un uomo capace di cadere e raccogliere i frutti della sua caduta, di rialzarsi; che ci sussurra la sua esistenza ricostruita a poco a poco, nella consapevolezza del valore del bagaglio che sono le esperienze di una vita, del carico di merci preziose preparato con cura: siamo di fronte ad un uomo che si dichiara desideroso di “essere fiero del suo tramonto” nell’ora in cui ha imparato a “vedere l’infinito in un petalo di rose”.
Rivano, riguardo al metodo usato per compilare la raccolta, cosi scrive nell’introduzione,: <<Ecco, alla fine ho scelto un metodo “democratico” mettendole in ordine alfabetico, le vecchie che si confondono con le nuove, quelle dei primi tempi con quelle più recenti: quelle che sono nate in momenti bui con quelle dei momenti più belli, l’amarezza e a volte il pessimismo che si mischia con la speranza e l’amore, in fondo un po’ come nella vita di tutti noi. Tutte in ordine alfabetico tranne le prime tre, che danno vita nel loro insieme al titolo e sottotitolo di questo volume: “Itaca”, “Tra i paesaggi dell’anima” e “Sull’amore e altre cose”>>
Sempre nell’introduzione il poeta definisce la sua raccolta “Itaca” : “Come già dice il titolo questo è un po’ un viaggio all’interno della mia anima, uno svelarmi nelle pieghe più profonde del mio sentire di ieri e di oggi, regalandomi a chi sarà in grado di leggere non solo i miei versi ma soprattutto le mie emozioni, alla scoperta di quell’ITACA che è in ognuno di noi.”
Ripercorre nelle pagine della raccolta la sua vita, le sue esperienze, intervallate da gioie e dolori ma anche i suoi sogni <<Sull’ amore, e altre cose, vorrei dirvi, raccontarvi il mio mondo, svelarvi i miei sogni. Narrarvi fiabe, incantarvi con la mia fantasia, portarvi lontano in paesi incantati.[…]>> (dalla poesia “Sull’amore e altre cose”)
E nella poesia “Itaca” che apre la raccolta afferma: <<Ho scalato il tempo per giungere sin qui, attraversato mari in tempesta e riesistito la canto delle sirene. Sono stato, allo stesso tempo, Ulisse e Itaca, viaggiatore che cerca se stesso. E sono infine giunto al mio Io, l’isola che è la mia anima[…] punto e partenza di ogni mio ritorno […] e mi sono fermato ad osservare le orme lasciate lungo il sentiero […]>>