Lo dimostra l’ex Voto del ‘700 rinvenuto da Matteo Frulio nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie e donato dalle suore Clarisse, che hanno in custodia il santuario, alla comunità tabarchina di Carloforte. Il riconoscimento ufficiale è avvenuto oggi alle 12.00 in punto, mentre la candida facciata della chiesetta dei “Novelli Innocenti” veniva inondata dal sole.
di Antonello Rivano
All’interno, confortate dalla frescura garantita dalle spesse mura, antiche poche persone, una scelta fatta per garantire l’intimità di un gesto tanto semplice quanto solenne e importante, chi scrive ha potuto assistervi.
Un Ex voto del ‘700 veniva posto accanto a un affresco rinvenuto durante gli ultimi lavori di restauro della chiesetta, datati 1986.
Ma cosa accomuna l’Ex Voto all’ l’affresco? Ciò che rappresentano, praticamente lo stesso soggetto, la stessa veduta.
A lungo si è teorizzato su cosa rappresentasse quell’affresco scoperto dietro uno strato di intonaco, a prima vista nulla che potesse avere legami con la storia di Carloforte.
“Sin dalla prima volta che sono stato a Carloforte quel panorama mi è sembrato qualcosa di famigliare– racconta Matteo Frulio , architetto paesaggista, Direttore scientifico del Parco i Villa Duchessa di Galliera di Voltri, menbro del Corteo Storico di Volri e confratello dell’Arciconfraternita d San Nazario e Celso di Multedo, frazione di Pegli- Poteva essere il vecchio ponte sul Fiume leira, ma qualcosa non tornava, come l’alta torre sulla struttura a destra. Poi la svolta – prosegue Frulio – durante una delle mie viste al Santuario di Nostra Signora delle Grazie, che fa parte del Parco di Villa Duchessa di Galliera di Voltri, qualcosa ha attirato la mia attenzione: un ex voto del settecento“
Ed è proprio quell’ Ex Voto che da quasi la matematica certezza che quello scorcio è parte di Voltri, anche se come lo stesso Matteo Frulio ammette, mancando le prove scritte non possiamo avere la certezza al cento per cento.
“Diciamo che abbiamo delle prove iconografiche che ci possono autorizzare a dire che al 99,99% quello è un ponte sul fiume Leira di Voltri – che prosegue – quella torre sulla destra, presente nell’affresco di Carloforte, che non avevo mai visto in nessuna raffigurazione dello scorcio di Voltri, nell’ Ex Voto c’è, era la Torre del Capitano del popolo.
I due dipinti sembrano quasi essere una copia l’uno dell’altro, lo stesso panorama, lo stesso angolo di visuale. Ma, mentre per quello di Carloforte abbiamo un datazione, per l’affresco di Carloforte si brancola nel buio”.
Restano comunque delle certezze, la Famiglia Porcile che ha avuto un secolare legame con la chiesetta di Carloforte aveva origini di Voltri, a Carloforte ricorreva, e ancora è presente il nome “Limbania”, tipico del territorio di Voltri dove, non lontano dal luogo rappresentato nell’affresco, esiste una chiesa dedicata a Santa Limbania. Dietro l’altare della chiesetta carlofortina è seppellita la benefattrice che fece restaurare la chiesetta nel 1928 Donna Limbania Porcile.
Possiamo ben dire che in questa settimana, in gran parte dedicata alle celebrazioni del patrono di Carloforte, San Pietro, con la rappresentanza dei figuranti del Corteo Storico di Voltri, il Cristo Moro dell’Arciconfraternita dei santi Nazario e Celso di Multedo, la partecipazione dei Cristezanti venuti da altre parti della Liguria, ed infine con il riconoscimento e il dono dell’Ex Voto i legami tra il Ponente Genovese e Carloforte sono sempre più saldi.