Cenni di Storia e Antropologia del territorio (7)
Di G.Walter Cavallo
Il 15 giugno 1874, il marchese Giacomo Filippo (nato nel 1848), sposerà a Firenze la nobildonna Giulia de’ Danielli da Bagnano già Masetti. Il loro sarà un matrimonio senza prole terminato con una separazione.
“Sinora le carte non hanno consentito di dare conto in modo chiaro delle ragioni che lo portarono a sposare la contessa fiorentina “ ci dice Roberto Tolaini nel suo articolo sugli “Atti della società Ligure di Storia Patria” dal titolo La formazione di un banchiere. Per una biografia di Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini. In quel periodo la madre Teresa, per la gestione dell’ingente patrimonio si avvarrà della collaborazione del figlio e, dopo il decesso del marito, anche quello di una dama di compagnia che avrà molta importanza nella discendenza: la principessa Matilde Giustiniani.
Iscritti all’albo d’oro della nobiltà genovese dal 1528, i Giustiniani costituiranno a Genova il ventisettesimo albergo e nei secoli si possono annoverare, provenienti da questa antica famiglia, nove dogi della Repubblica oligarchica di Genova, cinque cardinali e numerosi diplomatici appartenenti ai diversi rami del consorzio alberghiero. Nel XX secolo le fortuna di questa famiglia erano esaurite.
La principessa Matilde (nata nel 1878), accompagnata dalle sorelle Sofia e Mina, nel 1908 arriverà a Pegli e affitterà l’appartamento al primo piano di “palazzo nuovo di Pegli” non meglio identificato, ma certamente di proprietà della marchesa Teresa, pagando un affitto mensile di 900 lire annue. Non sappiamo l’anno esatto ma testimonianze orali affidabili confermano la presenza nella villa di Pegli della principessa Matilde, quale confidente della marchesa Teresa, oramai ottantenne.
Scontenta nel vedere l’unico figlio senza eredi, è plausibile pensare che Teresa, l’anziana madre, abbia suggerito al figlio di sposare la sua dama di compagnia, anche per non disperdere l’ingente patrimonio accumulato nei secoli. Giacomo Filippo lo farà all’età di sessantaquattro anni, il 19 dicembre 1912.
Due anni dopo Teresa morirà e Matilde Giustiniani, ora Durazzo Pallavicini, occuperà la scena con tutto il prestigio e la potenza economica che il ruolo conquistato comportava.
Sarà lei a donare la villa di Pegli al Comune di Genova, ma di questo parleremo in seguito.
Intanto bisogna sapere che, il marchese Giacomo Filippo Pallavicini, il 9 luglio 1985 nella seduta straordinaria del consiglio comunale di Pegli per le elezioni comunali che ebbero luogo il 30 giugno dello stesso anno, viene eletto assessore effettivo.
Riporto a questo punto, due delibere del Comune di Pegli dell’anno 1888, da me riscontrate all’Archivio Storico del Comune di Genova, perché coinvolgono il nostro marchese Durazzo Pallavicini. L’oggetto della delibera è l’ampliamento del cimitero di San Martino, confinante con il parco della villa.
Nella riunione consigliare del 9 giugno1888, presieduta dal facente funzioni di sindaco, il cav. Angelo Capoduro, si prende atto che, oltre alla proposta di ampliamento del Comune, vi è anche quella della marchesa Teresa Durazzo Pallavicini e che bisogna studiare attentamente prima di arrivare ad una definitiva risoluzione. Nella seconda delibera del 7 ottobre dello stesso anno si approva il progetto proposto per il comune dall’ing. Tito Picasso, accettando le varianti suggerite dal consiglio provinciale di Sanità, incaricando la giunta comunale dell’esecuzione e di condurre a termine l’acquisto del terreno occorrente. Questa soluzione comportava l’esproprio di parte di terreno facente parte del parco voluto dal nonno Ignazio Alessandro e costruito dall’architetto Michele Canzio. Nella delibera datata 5 gennaio 1917 da me consultata, il Consiglio Comunale prende atto delle “Dimissioni da Consigliere Comunale presentate dal marchese Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini, dove in una lettera agli atti si suggerisce di dirottare l’ampliamento cimiteriale verso i terreni di villa Doria Pamphilj, altrimenti, fa sapere, le sue dimissioni si rendono necessarie, per fare valere i propri diritti.
Si passa quindi alla votazione e la delibera viene approvata con dieci voti favorevoli all’esproprio e quattro contrari.
Interessante notare come l’atteggiamento degli attuali componenti del consiglio comunale, nei confronti di questa famiglia che ha contribuito a costruire la città sia molto cambiata: dai ringraziamenti all’esproprio dei terreni.
E’ stato interessante scoprire, dopo le dimissioni del marchese Pallavicini, come l’ampliamento del cimitero di San Martino sia stato risolto come suggerito dallo stesso, con l’acquisto da parte del comune del Palazzo ex Doria Pamphilj e terreni annessi. La delibera comunale da me esaminata che ci informa in merito, porta la data del 9 ottobre 1925.
Purtroppo il marchese Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini, dimessosi da Consigliere Comunale nel 1917 per questa faccenda, non l’ha visto risolversi così favorevolmente, in quanto morto il 21 settembre 1921.
I funerali si svolgeranno nell’antica parrocchia di San Martino a Pegli, non a Genova. Il manifesto è anche testimonianza che questi due rami delle famiglie Durazzo e Pallavicini, come già segnalato, si estinguono con il marchese Giacomo Filippo: ad assistere la salma abbiamo solo la famiglia Giustiniani nelle figure della moglie, la suocera, le cognate e i relativi consorti.
La vedova del marchese Durazzo Pallavicini avrà cura dell’ingente patrimonio ed anche dei documenti relativi alla sua famiglia, che troveranno sistemazione nel palazzo già Durazzo di Gabiano di via Balbi 1, come già fece la marchesa Teresa Pallavicini, sua suocera, trasferendo anche la sua residenza di città nello stesso palazzo.
Vorrei segnalare l’importanza della villa di Pegli per questa famiglia: il nonno farà costruire un giardino che rappresenterà per se e le future generazioni uno splendido “biglietto da visita”, una testimonianza tangibile della loro importanza magnanimità e potenza; la figlia vivrà a Pegli nella sua “residenza estiva”, non molto distante dal centro di Genova, la maggior parte della sua vita, realizzando quanto già ideato dal padre per questo borgo marinaro che, anche grazie allo splendido giardino, citato in tutte le guide turistiche d’Italia, diventerà, alla fine dell’ottocento e inizi del novecento, un centro turistico – balneare molto rinomato e frequentato; il nipote, ultimo discendente diretto, vi morirà.
Per approfondire:
Alla ricerca di Ignazio Alessandro Pallavicini
Splendore di PEGLI e dei suoi personaggi
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Giacomo Walter Cavallo
Dopo 35 anni di lavoro bancario. a sessant’anni, ha conseguito la Laurea in Storia Moderna e contemporanea e di seguito la Laurea Magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia all’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di volontariato in ambito educativo e formativo come socio presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Seniores Liguria”. E’ membro del direttivo dell’Associazione di Promozione Sociale “Amici di Villa Durazzo Pallavicini”
(la foto del tondino è tratta da uno scatto di Angelo Lavizzari)
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