La pianta marina endemica del Mediterraneo Posidonia oceanica, fonte di ossigeno e polo di biodiversità dei fondali, nonché “habitat marino prioritario” secondo la Direttiva europea “Habitat” 42/1992, da anni è sottoposta a una crescente azione antropica negativa, diretta e indiretta.

Di Simone Repetto

Acque più calde e inquinate, ancoraggi selvaggi, attrezzi da pesca invasivi e opere fuori controllo sono tra le cause che ne minacciano l’esistenza. Nel tentativo di porre un rimedio e con l’obiettivo di rivitalizzare le praterie danneggiate attraverso trapianti mirati, è nato il progetto Life SEPOSSO (Supporting Environmental governance for the POSidonia oceanica Sustainable transplanting Operations), coordinato dall’Ispra con il contributo UE, avente l’obiettivo di migliorare la gestione nei fondali italiani dei trapianti di posidonia, eseguiti per compensare i danni causati dall’attività umana lungo le coste.

Il progetto si avvale della collaborazione di numerosi stakeholder, con cui ideare e applicare buone pratiche, sensibilizzare i cittadini sull’importanza e la tutela delle praterie di posidonia, oltre a creare strumenti innovativi per aumentare l’efficacia della pianificazione e del controllo delle attività di trapianto.

Per la prima volta in Italia e nel Mediterraneo, è stato eseguito un monitoraggio nazionale degli interventi effettuati negli ultimi 20 anni, come rappresentato nel documentario “Posidonia oceanica, prendiamocene cura” realizzato dall’Ispra, che descrive i risultati ottenuti dall’osservazione di 15 trapianti, per un totale di 30.000 metri quadri di praterie trapiantate, con un focus speciale sui 4 più estesi realizzati a Santa Marinella (Lazio), Ischia (Campania), Piombino (Toscana) e Augusta-Priolo Gargallo (Sicilia).

Si descrivono altresì i punti di forza e di debolezza, le soluzioni tecniche, le buone pratiche auspicabili e gli strumenti innovativi sviluppati per ripristinare e proteggere i posidonieti in modo più efficace ed efficiente rispetto al passato.

Con particolare attenzione alle politiche di sensibilizzazione, a partire dai più giovani: “Dopo 2 anni di incontri, lezioni, giochi e scambi con oltre 1500 ragazzi – ha riferito il team del progetto – abbiamo deciso di raccogliere i materiali e le esperienze prodotte per metterle a disposizione di tutti. In questo modo è nato il kit didattico Life SEPOSSO, per gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado”.

Il kit è organizzato in 7 moduli, con attività didattiche per ciascun modulo suddivise in lezioni frontali, video, giochi di gruppo e di abilità che permettono di scoprire Posidonia oceanica, che ruolo svolge nell’ambiente marino costiero, da che cosa è minacciata e quanto si può fare per proteggerla. Azioni che diventano sempre più urgenti e necessarie, considerando che, secondo recenti ricerche, negli ultimi 50 anni nel Mediterraneo si è perso circa un terzo delle praterie di posidonia. Insieme al monitoraggio, sono molteplici i progetti attivati in tutta la penisola e le isole italiane per mettere a dimora nuove piante, che vedono coinvolti università, enti, ricercatori, associazioni e cittadini consapevoli.

Tra gli ultimi avviati c’è quello palermitano nel golfo di Mondello, con la piantumazione di una prateria di 100 metri quadrati inserita nel progetto “Save the Wave”, nato nell’ambito del decennio delle Scienze del Mare per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030) dedicato al ripristino degli ecosistemi marini del Mediterraneo, con il contributo dell’operatore energetico E.ON e della Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco.

L’attenzione su questa tematica è sempre più trasversale e partecipata, coinvolgendo anche eventi collaterali. Come è accaduto nel Sud-Ovest della Sardegna, durante le tappe 2021-22 di “Extreme E”, circuito internazionale di rally con auto elettriche e pratiche sostenibili in territori caratterizzati da forti criticità ambientali, in cui gli organizzatori si sono impegnati a finanziare la riforestazione di posidonia in fondali sardi dove è in regressione, a tutela dell’ecosistema marino presente.

Un progetto a cui ha collaborato la fondazione Medsea, che si è impegnata a mettere a dimora nel 2022 ventimila piantine di posidonia su una superficie complessiva di 1.000 metri quadrati, nelle aree marine protette della Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, Capo Carbonara e Domus de Maria.
(foto da Nautica.it)

Simone Repetto

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