di Antonello Rivano e Marco Maltesu
Il consiglio municipale monotematico andato di scena ieri a Voltri è stata la testimonianza che la volontà popolare nel nostro territorio è stata definitamente messa da parte.
Lo si è visto anche nella scelta della “location”, che non ha previsto, né voleva prevedere, l’intervento del pubblico, cosa che in passato si è fatta organizzando i consigli, in ambienti ben più capaci dell’aula municipale e capaci di contenere la presenza del pubblico interessato.
Un centinaio di persone, lasciate invece all’inclemenza atmosferica, hanno solo potuto manifestare il loro disappunto all’uscita del Sindaco Bucci, con fischi ed applausi ironici. Del resto, come nella ormai già sperimentata metodologia messa in mostra nelle precedenti situazioni, Autorità Portuale e Sindaco non erano certo venuti per “ascoltare” ma bensì per presentare quanto, almeno secondo loro, “deve” essere fatto, come ha detto il Sindaco: “ascolteremo (signor Sindaco “ascoltare” significa altro) ma a noi spetta il compito di “decidere”.
Contestualmente, anche la Maggioranza in carica del Municipio VII PONENTE ha deciso, con il loro ordine del giorno che sinteticamente dice : siamo contrari ma non abbiamo potere decisionale, quindi se questo sarà fatto, chiediamo delle compensazioni utili al nostro territorio.
Assistiamo ad un copione già visto, soprattutto se si pensa che le opere di compensazione presentate in questa occasione, altro non sono che una parte di quelle che ancora, a distanza di anni, non sono state realizzate.
La minoranza, durante il consiglio di ieri, ha più volte chiesto di lasciar da parte la collocazione politica per portare aventi, invece, un’azione politica unita, in nome solo delle esigenze del nostro Ponente, come del resto è già accaduto in passato. Uniti per dire NO ad una decisone che in un attimo e senza alcun motivo, tradisce l’accordo tuttora esistente e valido, che nei suoi punti stabilisce che non possono essere fatti ampliamenti della piattaforma portuale a levante oltre al sesto modulo ed a ponente oltre il Rio San Giuliano. Per chiarezza inoltre lo stesso accordo afferma che non possono essere fatti ampliamenti in assenza di una adeguata utilizzazione delle aree (almeno 3 TEU/metro quadro) questo per evitare la solita “furbata” di continuare a consumare spazio sottratto alla collettività, invece di fare i giusti investimenti da parte degli imprenditori che siano pubblici o privati.
I consiglieri dell’opposizione hanno abbandonato l’aula al momento di votare l’ordine del giorno:
“Abbiamo lasciato l’aula prima della votazione dell’ordine del giorno del centrodestra perchè riceveva in maniera passiva la decisione di realizzare i cassoni in cambio di compensazioni che attendiamo da anni a prescindere da questa nuova servitù. Abbiamo chiesto loro di fermarsi al rifiuto di farli a Pra’ e di chiedere con forza che tali cassoni fossero realizzati nelle altre aree già individuate da Autorità Portuale a Vado e Piombino.” Afferma il consigliere del PD Matteo Frulio “Non hanno accettato la modifica, e noi riteniamo irricevibile che si accettino queste decisioni scellerate in cambio di qualcosa. Se accettiamo questo piegarsi al potente, con lo stesso principio faremo fare il dentino a Pegli in cambio di qualche palma o l’allungamento della diga e della piattaforma portuale di Pra’ verso Voltri in cambio di qualche marciapiede. Noi a questa visione non ci stiamo. Per questo siamo usciti”
“Gli accordi erano stati presi tra tutti i livelli delle istituzioni e la popolazione che, dopo anni di lotta, avevano sensibilizzato le istituzioni tanto da portare alla stesura di veri e propri paletti.” Continua Frulio “Qui si assiste invece all’ennesima decisione di questo comune sulla testa della gente che vede i progetti non in assemblee pubbliche preventivamente ma li scopre sui giornali come già decise senza che la popolazione, comitati, associazioni vengano consultate”.
Il Sindaco di Genova, durante un’interruzione del consiglio ha incontrato i rappresentanti dei comitati del Ponente.
Così Laura Michelini presidente di Pegli Bene Comune in merito a quanto è emerso dal colloquio “Nulla di rassicurante. Alternative pare non ce ne siano ed inoltre l’impalcato che inizialmente avevamo inteso fosse provvisorio non lo sarà affatto. In questo modo si viola l’accordo con i cittadini riguardante i limiti del porto (sesto modulo a levante e tuo san giuliano a ponente). Siamo molto preoccupati per le sorti dello specchio acqueo coinvolto e dispiaciuti di aver appreso così tardivamente il progetto divenuto ormai esecutivo senza nessuna condivisione con la cittadinanza”
Questo quanto scrive lo stesso comitato sulla sua pagina FB ufficiale: Ieri pomeriggio grande partecipazione di persone al Consiglio di Municipio dedicato al progetto della fabbrica di cassoni per la nuova Diga foranea di Genova al Porto di Pra’ Il bilancio NON È POSITIVO per varie ragioni Il sindaco di Genova Bucci e il presidente di Autorità Portuale Signorini hanno dato il progetto per fatto, spiegando che non ci sono alternative praticabili alla realizzazione, davanti a Pegli Lido, di 39 dei 97 cassoni Se la riduzione del numero di cassoni costruiti a Pra’ può essere considerata una magra consolazione, è pur vero che la fabbrica si farà e che ciò avverrà con un ULTERIORE AVANZAMENTO del bacino portuale verso Levante, cioè verso Pegli Lido Prolungamento che VÌOLA lo storico accordo in base al quale il porto non dovrebbe avanzare a Levante oltre il “Sesto Modulo” e a ponente oltre la foce del rio San Giuliano La cosa davvero VERGOGNOSA è che i cittadini del Ponente siano stati tenuti all’oscuro di tutto fino a ieri, considerando che l’iter di progettazione della fabbrica dei cassoni a Pra’ è partito NEL 2019!!!Per questo abbiamo chiesto al presidente di Municipio VII Genova Ponente Guido Barbazza di organizzare, al più presto, UN’ASSEMBLEA PUBBLICA nella quale i cittadini possano fare domande e avere informazioni precise sul progetto: tempistiche, strumentazioni tecniche a tutela della salute dei cittadini, futuro della piattaforma su cui i cassoni saranno realizzati: Questa piattaforma non sarà una “palafitta” rimovibile, come sembrava all’inizio, ma rimarrà al suo posto e ci è stato garantito che servirà come base per la realizzazione di un percorso ciclopedonale e di un parco (ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…) Il Comitato Pegli Bene Comune, insieme agli altri comitati del Ponente ( Comitato Lido di Pegli, Comitato Palmaro, Comitato Quartiere di Multedo, Fondazione PRimA’vera e Noi per Pra’ ) che stanno conducendo la battaglia contro i cassoni, ribadisce nuovamente la sua contrarietà a questo scellerato progetto e chiede alle istituzioni locali, in primis il sindaco Bucci e il presidente di ASDP Signorini, di trovare una soluzione diversa per non riversare ancora una volta a Ponente l’ennesima servitù a danno dei cittadini, della loro salute e del loro benessere Gridiamo con tutta la nostra indignazione che IL PONENTE NON È LA DISCARICA DI GENOVA E CHE I CITTADINI DEL PONENTE NON VOGLIONO ESSERE TRATTATI, ANCORA UNA VOLTA, COME CITTADINI DI SERIE B”
Marco Bucci ieri ha ribadito che i progetti messi in atto in questi anni non sono mirati solo al presente ma, e soprattutto, al futuro: “lo facciamo per i nostri figli”.
Signor Sindaco, ma lei è proprio sicuro che quello che vogliono, e che serve, ai nostri figli è un Ponente senza mare?
Come al solito la metodologia è la stessa, c’è un problema e si decide di risolverlo a prescindere dalle situazioni. Una società civile avrebbe premesso nella scelta la decisione di trovare una collocazione a questa lavorazione che avrebbe preservato la salute pubblica, le regole esistenti, il rispetto delle persone ed un sano funzionamento della vita sociale, invece quello che sta avvenendo è il copione che conosciamo e che purtroppo è sempre stato applicato al ponente, c’è un problema da risolvere, si risolve andando a collocare il problema a Ponente, a prescindere da qualsiasi effetto che possa generare per i poveri cittadini malcapitati.
Incredibile che sia stato detto che portare tutta la produzione nei siti che sono già previsti per il resto dei cassoni sia troppo costoso mentre la vita delle persone, la salute, il rispetto del Ponente, non sia assolutamente importante per il Sindaco, il Presidente dell’Autorità Portuale e che il nostro Municipio ritenga compensabile, magari con un ponte…
Marco Matesu e Antonello Rivano
Marco Maltesu è direttore di redazione e Antonello Rivano è redattore capo de il PONENTINO