DICIAMOCELO-Rubrica d’opinioni a cura della redazione
“Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo”
Qua non si tratta più di destra e sinistra, di chi ha votato chi, di maggioranza ed opposizione.
Perché destra e sinistra, maggioranza ed opposizione, chi ha votato da una parte o dall’altra, siamo tutti abitanti del Ponente e le scelte di Palazzo Tursi, o chi per esso, ci toccano in egual modo, o così dovrebbe essere.
Non crediamo, non possiamo credere, ci rifiutiamo di credere, che ci possa essere un solo ponentino d’accordo con queste scelte, perché abbiamo visto in questi anni i vantaggi e gli svantaggi, per il nostro territorio, che questo tipo di interventi hanno portato, e sfidiamo chiunque a dire che i primi siano stati più dei secondi o che, perlomeno, li abbiano equilibrati.
Citando una famosa frase: (1)“Non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo” più accettare scelte imposte senza un confronto “vero” tra le istituzioni e chi nel ponente vive. Ma che sia un confronto fatto prima di qualunque decisione, un confronto non in base al colore politico ma a riscontri oggettivi e obiettivi, nel pieno rispetto dei ruoli ma soprattutto nel rispetto delle persone.
Non vogliamo qui entrare nel merito della “fabbrica dei cassoni”, attendiamo perlomeno il consiglio comunale del 14 febbraio prossimo, dove alcuni non potranno più esimersi, o almeno cosi speriamo, dall’esprimere la loro opinione e chiarire la loro posizione, Pro o Contro che sia. Lo devono soprattutto ai loro elettori, prima ancora a chi dovrebbe essere considerato loro vero datore di lavoro: la gente tutta.
Ci riferiamo invece a ogni questione, a ogni cambiamento, a ogni “scelta”, che riguarda la qualità della vita degli abitanti e lo stato di salute del territorio.
(1) Nel 1809 il papa Pio VII aveva pronunciato questa formula per rispondere alla richiesta di Napoleone di cedere all’Impero Francese i territori dello Stato Pontificio: “Non debemus, non possumus, non volumus”.
ULTIM’ORA: Da un post del comitato Pegli Bene Comune apprendiamo che la mozione sulla fabbrica di cassoni tra Pegli e Pra’, che doveva essere discussa martedì 14 febbraio in Consiglio Comunale, non è stata calendarizzata. Riportiamo integralmente il loro comunicato
Apprendiamo con rabbia, sgomento e preoccupazione che la mozione sulla fabbrica di cassoni tra Pegli e Pra’, che doveva essere discussa martedì 14 febbraio in Consiglio Comunale, non è stata calendarizzata
Ciò significa che nella casa dei cittadini genovesi, di TUTTI I CITTADINI GENOVESI, almeno in teoria, non ci sarà tempo e modo di parlare dell’ennesima servitù calata dall’alto sui territori di Pegli Lido, Pra’ e di tutto il Ponente
Una grave mancanza di rispetto verso i cittadini che vorrebbero parlare con il Comune per motivare e ribadire le loro ragioni sul NO ad un’opera che infliggerà al nostro territorio un carico aggiuntivo di smog, polveri e rumori
La sensazione è che il Comune voglia mettere i bastoni tra le ruote al Ponente e alla sua richiesta di tornare indietro rispetto a un progetto, quello della fabbrica di cassoni, calato dall’alto senza un reale coinvolgimento del territorio e in aperta violazione degli storici accordi in base ai quali il porto di Pra’ non sarebbe mai andato oltre il Sesto Modulo. Accordi di cui, ahinoi, qualcuno sta facendo CARTA STRACCIA…
Intanto, condividiamo di nuovo l’elenco dei FIRMA POINT cartacei sul territorio:
PEGLI
Bar Gelateria Dal Ranocchio – Via Martiri della Libertà
Alessandra Abbigliamento – Lungomare di Pegli
Farmacia Marini – Via Giovanni Opisso
PEGLI LIDO
Bar Old Monteleone -Via Pegli 74/76 r
PRA’
Fiori di Angela – Via Fusinato
MULTEDO
Pub Molly Malones – Via dei Reggio
Meno rumore meno fumo più lavoro da porto Pra’
Noi di Pra’
Redazione il PONENTINO