1

La Nobiltà di espressione

Oggi si svolgerà l’Assemblea pubblica’ alle 18 Pallamare di Pra’, i grandi assenti saranno Il Sindaco di Genova ed il Presidente dell’Autorità portuale. L’unica Istituzione presente all’Assemblea sarà il Municipio con il suo Presidente e la sua giunta, il Municipio che è l’unica istituzione ad essersi pronunciata con un netto No all’installazione della fabbrica dei cassoni sulla piattaforma portuale di Prà ed anche a qualsiasi allargamento o ampliamento del porto. Si è ribadita insomma, ancora una volta, la validità dell’accordo esistente che impedisce qualsiasi ampliamento perché non esistono semplicemente i presupposti per modificare la situazione in atto e qualsiasi tentativo di ampliamento è scorretto ed in contrasto con quanto firmato dai predecessori istituzionali ed è una profonda, ulteriore, offesa al territorio ed ai cittadini che vivono in questo territorio. Doppiamente grave perché a tutt’oggi non sono state ancora realizzate molte delle opere di compensazione previste da tutti gli accordi precedenti. Eppure Comune di Genova ed Autorità Portuale ritengono non solo che possono continuare nell’opera di distruzione del Ponente, non solo del disinteresse dimostrato alle infinite e documentate prove di attacco alla salute pubblica, ma la prosopopea di queste Istituzione tocca la massima dimostrazione nella mancata partecipazione all’Assemblea Pubblica richiesta dal popolo del Ponente con la grande manifestazione che si è svolta un mese fa. Incredibile il comportamento di queste Idtituzioni che non sembra quello di soggetti eletti con elezioni democratiche, ma sembrano piuttosto dei Nobili che rivendicano sul territorio la presunzione di poter arrogantemente fare ciò che vogliono, in beffa del popolo che rivendica giustizia ed ascolto. Sarà forse l’inconsistenza di questa posizione nobiliare che impedisce alle Istituzioni di vedere la reale volontà della popolazione e impedisce di riuscire a capire le difficoltà di vita che produrrebbero sul territorio. C’è anche da dire che, se da una parte non si riesce proprio a capire il disinteresse del comune all’ascolto delle istanze portate dalla popolazione, anche con espressioni estreme come la manifestazione delle 5000 persone che hanno scandito un grande No alla fabbrica dei cassoni. In tutto questo contesto risulta ancora più incomprensibile la posizione del Presidente dell’autorità portuale che non eletto da nessuno ma solo indicato dalle istituzioni, si permette di entrare a piedi uniti nella faccenda perché se è vero che la sua giurisdizione è sul demanio marittimo, a 50 metri dal demanio marittimo esistono delle case, dei quartieri, esiste una città e niente autorizza a fare opere, a 50 metri dalle case, che possano portare pregiudizio in termini sanitari ed anche in termini di preservazione della salute pubblica che viene tutelata addirittura nella nostra costituzione. Ma qui non parliamo di comuni cittadini, qui stiamo parlando di Nobili che niente hanno a che fare con tutti gli altri.