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Libri alla Ponentina – La scomparsa di Patò

Andrea Camilleri “La scomparsa di Patò” presente in varie edizioni

1890 Venerdì Santo, a Vigata, durante la sacra rappresentazione della Passione di Cristo, che la gente chiama il «Mortorio», il ragioniere Antonio Patò, integerrimo direttore di banca, che interpreta il personaggio di Giuda, scompare, secondo copione, nella botola predisposta sul palcoscenico. Ma alla fine dello spettacolo, quando gli attori si inchinano al pubblico per ricevere gli applausi, del ragionier Patò non vi è più traccia. Il caso, davvero inspiegabile scatena la curiosità dei giornali locali: l’Araldo di Montelusa e la Gazzetta dell’Isola, che ne fanno l’argomento principale con notevole vantaggio per la tiratura. Delle indagini si occupano sia il Delegato di Pubblica Sicurezza che il Maresciallo dei Carabinieri, vengono prese in considerazione tutte le ipotesi: perdita di memoria, delitto di mafia, sospetti relativi alla Banca di Trinacria di cui Patò è direttore, ma anche supposizioni stravaganti che sfiorano il soprannaturale e teorie pseudo scientifiche. Sembrerebbe un giallo normale, ma non è così, il racconto non avviene secondo l’usuale esposizione di un narratore, il lettore viene progressivamente a conoscenza dei fatti attraverso una serie di documenti di svariata natura: articoli di giornali, documenti della prefettura, della questura, corrispondenza del carabiniere e del poliziotto che collaborano nelle indagini. Un congegno narrativo di alta precisione, non facile da gestire per portare avanti la storia senza disorientare il lettore. Una padronanza perfetta dei differenti registri linguistici (verbali, articoli di giornali, testimonianze) e la caratterizzazione dei personaggi sempre puntuale e ironicamente affettuosa. La lettura richiede sulle prime una certa attenzione, un piccolo sforzo che sarà ampiamente ripagato. Questo è sicuramente il romanzo più originale e spassoso del Maestro ed il finale non è da meno, assolutamente imprevedibile!