Vito Tartamella “Parolacce” Ed. StreetLib
Questa recensione fornisce ulteriori informazioni all’articolo presente oggi in Fogli Sparsi
Le parolacce sono molto antiche, le troviamo in tutte le lingue e in tutte le civiltà, sono presenti nei poemi babilonesi e nei geroglifici Egizi (e persino nella Bibbia).
Questo libro ne fa una compiuta e approfondita analisi avvalendosi dell’apporto di diverse scienze umane, linguistica, psicologia, sociologia, diritto, antropologia, filosofia, storia e perfino neurologia. Una un’ampia ricerca interdisciplinare, godevolissima, che l’autore, filosofo e divulgatore scientifico, tratta con grande rigore filologico e umorismo al tempo stesso.
I dieci capitoli, nei quali il testo è suddiviso, esaminano il turpiloquio nei diversi aspetti in cui si presenta.
Del primo
A che cosa servono? Abbiamo dato conto nell’articolo in Fogli sparsi di oggi. Seguono poi:
Quali sono? Una panoramica sul lessico del turpiloquio.
Come si dicono all’estero. Tutto il mondo è paese, e chi non le ha cercate sul dizionario di francese, inglese, latino, greco, scagli la prima pietra
Perché hanno potere? Quale impatto hanno su chi le ascolta.
Qual è la loro storia? Esame di antichi testi in cui compaiono le parolacce, la Bibbia è il primo.
Quali effetti hanno sul corpo? Qui fra le altre cose scopriremo che in caso di lesioni al cervello a volte si salva solo la zona preposta a dire e a comprendere parolacce.
Quali effetti hanno sull’identità sottotitolo dimmi che parolacce usi e ti dirò chi sei.
Quali effetti hanno sugli altri Producono davvero danno?
Quante ne diciamo Numeri e statistiche.
Concludendo esame di pregiudizi e falsi miti.
Un libro che richiede un certo impegno di tempo e di attenzione, che sarà tuttavia ampiamente ripagato.