Stefano Benni “Stranalandia” Feltrinelli

Questo libro mi fu regalato, per il mio pensionamento, da una cara collega. La mia prima nipotina era in arrivo e il libro mi venne consegnato con l’esplicita raccomandazione di leggerglielo appena fosse stato possibile. Cosa che feci naturalmente, nel frattempo i nipoti erano diventati due. Inutile dire che la lettura, prima fatta da me, e poi in modo autonomo, suscitò il massimo entusiasmo. I bambini ne conoscevano parti a memoria, tornavano spesso su alcune pagine che li avevano particolarmente divertiti.

 Detto questo entriamo nello specifico raccontando brevemente la trama. La storia prende l’avvio dal naufragio di una nave in missione scientifica; unici superstiti i professori Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, dell’Università di Edimburgo. E qui CITO DAL PROLOGO:

«I due riuscirono ad aggrapparsi a una grossa scrivania di noce che resse alle ondate e restò a galla finché il peggio non fu passato. Navigando su questa scrivania, remando con le righe da disegno, mangiando solo gomma da matita e bevendo acqua piovana raccolta con la carta assorbente, gli scienziati resistettero per tre settimane in mare aperto. La mattina del ventunesimo giorno (come si legge nel diario che i due, seduti alla scrivania galleggiante, compilavano ogni sera) videro “una striscia di terra bianca, circondata da vapori e da un mare di un verde incredibile”» Si trattava di un’isola .“così bella che sembrava uscita dal depliant di una pubblicità di Dio.” Venne chiamata Stranalandia: i due studiosi, stupefatti, vi rinvennero le piante e gli animali più favolosi che avessero mai visto. Sull’isola c’è un solo abitante Osvaldo.

CITO

«Nell’isola di Stranalandia c’è un solo indigeno, Osvaldo. L’unità di misura spaziale è perciò l’osvaldo. Osvaldo è alto un osvaldo, un albero è alto tre osvaldi, il mare è profondo all’incirca dieci osvaldi. E così di seguito. Per il peso: “Ho preso un pesce che era almeno due osvaldi!” Per la temperatura: “Ieri c’erano almeno venti osvaldi all’ombra.” Per la velocità: “L’animale più veloce di Stranalandia è il maiale volante che può fare sessanta osvaldi all’ora.” Non essendoci altre persone sull’isola, Osvaldo si usa anche per dire “gente”: (Mamma mia, che osvaldo c’era stamattina in spiaggia!). Inoltre in lingua stranalandese: osvaldo = amico, nosvaldo = nemico, x chisvaldo = tipo poco chiaro.» Animali: IL LEOMETRA Nome scientifico: Felis leopoldo. Animale che porta, anche d’estate, giacca, pantaloni e cravatta. Lupus ritiene che possa essere nato dall’incrocio tra un leone e un geometra. È un feroce predatore e attacca tutti gli altri animali, non per mangiarli, bensì per misurarli. IL CONIGLIO OROLOGIO nome scientifico Oroniglio niglio Vive nella baia del fiume in salita Riobriaco, a nord-est dell’isola. La sua particolarità è quella di indicare con le orecchie l’ora esatta, proprio come le due lancette di un orologio. Il PESCE PIZZA Pomarolus origanatus Il pesce più squisito dell’isola. La stagione migliore per pescarlo è l’estate, quando è particolarmente ricco di mozzarella. Si pesca attaccando all’amo un carciofino. Si mangia fresco, oppure si mette in scatola o sott’aceto e lo si spedisce agli americani. IL TOPO CAGONE Mus rim rim Il mistero di questo piccolo roditore non è mai stato chiarito. Non c’è infatti proporzione tra quello che entra e quello che esce da questo animaletto. Se mangia tre ghiande, la mattina dopo deposita sulla spiaggia una torta di tre quintali. Il professor Kunbertus, con la solita intrepida curiosità scientifica, catturò uno di questi topi e lo nutrì con una sola nocciolina. La mattina dopo si svegliò in cima a una montagna di tre metri: il topo cagone aveva colpito durante la notte”. Inutile dire che questo era fra i preferiti dei miei nipoti. Mi fermo, dico solo che il libro magnificamente illustrato contiene anche divertenti poesie.

Chi conosce Benni, e lo apprezza, sa a cosa va incontro, un umorismo surreale che forse non incontra tutti. Quando segnalo libri “strani” lo dico sempre.

image_printScarica il PDF