Mark Twain “Lettere dalla terra” Edizioni varie
Siamo in cielo il Creatore è assiso sul trono, ai suoi piedi tre arcangeli; sta pensando, poi finalmente leva la mano e un turbinio sfavillante di milioni di soli squarciano le tenebre e si spandono nello spazio, in remote lontananze, fino diventare stelle palpitanti nella volta dell’universo. Quando tutto è finito i tre arcangeli, Satana, Gabriele e Michele, stupefatti e pensierosi, vengono congedati, e cercano un angolo dove poter scambiare liberamente le loro opinioni sull’evento straordinario di cui sono stati testimoni. Nessuno però ha il coraggio di cominciare, nonostante bruci dalla voglia: meglio prima sentire il parere degli altri, per prudenza, non si sa mai. Stanno lì per un po’ a ciurlare nel manico, fino a quando Satana, cui il coraggio non difetta, prende la parola per esaminare l’opera del Capo, e lo fa senza tanti peli sulla lingua. Poco dopo i tre vengono chiamati ad assistere alla creazione degli animali e dell’uomo ed invitati a fare domande. I commenti di Satana, solo apparentemente elogiativi, irritano il Creatore che lo spedisce in esilio nello spazio. L’angelo indisciplinato decide allora di farsi un giretto e di andare a dare un’occhiata al nuovo prodotto del Capo, la Terra, dalla quale spedirà delle lettere ai colleghi narrando fatti e impressioni.
Trattandosi di Mark Twain, notoriamente irriverente e scettico nei confronti della religione, e pessimista sulla natura umana, possiamo immaginare quel che ne verrà fuori, le sferzate ironiche non risparmiano nessuno, il Creatore, le ipocrisie e le malvagità delle sue creature, la morale, le pratiche religiose, il libro sacro, il creazionismo… insomma ce n’è per tutti, un godimento intellettuale asprigno e stuzzicante.