Il monte Faié (m. 1352) si trova al confine fra la zona collinare dei laghi Maggiore e Mergozzo, con alle spalle il fondovalle del Toce, e la selvaggia Val Grande, nel Verbano-Cusio-Ossola. E’ uno dei punti più panoramici e suggestivi di tutto il Verbano, che ho avuto la fortuna di visitare in una splendida giornata assieme al gruppo escursionistico di Italia Nostra Genova. Il panorama copre tutto il lago Maggiore e diversi laghi circostanti, quello d’Orta sul lato piemontese e i diversi laghi del varesotto sul lato lombardo. Di fianco si vede la valle del Toce con l’abitato di Ornavasso, più a nord ovest si aprono le montagne dell’Ossola e sullo sfondo il Monte Rosa. Alle spalle del Faié si ha l’assaggio della Val Grande, un tempo abitata ed ora selvaggia, con una serie di creste attorno ai 2100 metri fra le quali il monte Pedum, massima cima della valle.
La salita parte da Ompio, m. 920, passa per il rifugio Fantoli del CAI e prosegue attraverso la faggeta, con pannelli esplicativi del sentiero natura. Provvidenziale l’ombra della faggeta nei mesi estivi, dato che dalla sella che segna il confine con la val Grande in su il sentiero è molto ripido, anche se non presenta particolari difficoltà. Interessante la vista del “lago segregato di Mergozzo”, un lago che si trova fra il lago Maggiore e il fiume Toce, ma non viene alimentato da quest’ultimo, che compie un’ansa all’esterno della collina che sovrasta il lago stesso. Apparentemente il lago di Mergozzo non ha immissario ed emissario, ma non è stagnante, probabilmente alimentato da falde sotterranee. La salita di Ompio è su strada asfaltata abbastanza larga, ma con tratti a pendenza veramente notevole! Questo mi ha fatto ammirare i ciclisti che salivano dal lago fino in cima.
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Enrico Appiani
Ingegnere in pensione e musicista, direttore del coro Monti Liguri, pratica il ciclismo e l’escursionismo, anche per valorizzare i pregi del territorio. Abita a Pegli ed è appassionato alla storia ed epopea tabarchina.
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