-GATTI E MISFATTI-
Racconto a puntate di Pier Guido Quartero
CAP 11: ARTU’ AD ALESSANDRIA
-Diciamocelo, non eva pvopvio un gvan pittove…
Pietro pontificava davanti agli affreschi della Cascina di Frugarolo. Avevano deciso di trascorrere il sabato visitando i dipinti del ciclo arturiano conservati nel complesso conventuale di San Francesco ad Alessandria.
Peo aveva sempre avuto una gran passione per le leggende medioevali ed era un bel po’ che aveva in testa di fare questa gita. Alla fine si era accordato con Pietro e con Nina, l’altra sua compagna di scampagnate e divertimenti.
Mentre venivano in su, attraversando la campagna assolata del basso Piemonte, Pietro, che guidava la sua vecchia Volvo rossa, aveva cominciato da subito a mugugnare per il caldo. L’aria condizionata in macchina rendeva l’ambiente sopportabile, ma la prospettiva di una passeggiata per Alessandria nelle ore calde era stata sufficiente a guastargli l’umore.
In realtà poi, malgrado la giustificata apprensione di Pietro, il percorso in città non era stato lungo: lasciata l’auto in Piazza della Libertà erano risaliti per Via Guasco verso Santa Maria di Castello e lì si erano infilati in un bel ristorantino, naturalmente climatizzato, per consumare un pasto composto di specialità piemontesi.
I peperoni arrosto con le acciughe salate, la carne cruda, gli agnolotti e il vitel tonné avevano concorso con una bottiglia di dolcetto a riportare tutta la compagnia al consueto buon umore. Verso le tre e mezza, dopo essere stati un bel po’ sul gotto, si erano decisi a lasciare il loro comodo riparo per trasferirsi al Convento di San Francesco dove erano giunti in meno di dieci minuti.
Gli affreschi esposti nel museo erano stati staccati con tecniche avanzatissime dai muri del palazzotto duecentesco di Frugarolo, dove erano stati ritrovati, che nel tempo si era trasformato in una cascina. Successivamente erano stati collocati, dopo il restauro, nel complesso conventuale di Via Cavour. Erano una dozzina: alcuni di essi erano stati recuperati più o meno completamente, mentre altri presentavano ampie porzioni irreparabilmente danneggiate.
Pietro, che non aveva un particolare interesse per quel genere di arte, si era stufato presto e aveva cominciato a fare commenti malevoli. Peo, però, sapeva come orientare il discorso.
-Quanto a tecnica, per quel che ne posso capire, immagino che tu abbia ragione. Quello che mi solletica però è l’idea di trovare nell’Alessandrino queste testimonianze della cultura romanza. Non che sia strano che le storie raccontate da Chrétien de Troyes fossero arrivate fin qui, ma fa sempre il suo effetto trovare le gesta di Lancillotto dipinte sui muri di una cascina di Frugarolo…
-Adèsso mi ricominciàte con le vostre divagazioni saccenti…?
La Nina aveva subito intuito la manovra di Peo: conosceva bene il gusto che provavano i suoi due compagni nel confrontare le reciproche conoscenze nelle materie classiche e vedeva avvicinarsi pericolosamente una nuova gara di citazioni… Pietro però aveva ormai colto lo spunto.
-Peccato che si limiti alle avventuve di Lancillotto. Il ciclo bvetone compvende tutta la stovia di Avtù, Mevlino e Movgana nella fovesta di Bvoceliande, e poi dopo Pevceval…
La Nina si intromise: -Tè l’hai visto Excalibur? L’èra un bel polpèttone, ma c’avèva una colonna sonora da brividi…
-Lo credo: erano pezzi di Wagner: la marcia funebre di Sigfrido… il leit-motiv della spada…- Peo aveva trovato un altro filone –Anche se per me l’opera più bella di Wagner è il Tristano… quel preludio è il brano musicale più intenso che io conosca…
-Va beh… dovete proprio continuare còn le esibizioni…
-Hai ragione, fermiamoci qui- concluse Peo cambiando argomento –Tra l’altro il mio consulente, qui, deve aiutarmi a sciogliere un nodo…
-Cosa c’è ancova? Se me lo dicevi pvima ti facevo pagave il conto del vistovante…
-C’è che un tizio mi ha chiesto di aiutarlo per una pratica all’Albo Autotrasportatori. Partecipa ad una società …
-E natuvalmente l’oggetto sociale non è scvitto come vuole il Ministevo…
-Ci hai azzeccato, come al solito. Hanno scritto trasporto mercie la circolare dice che l’oggetto deve essere autotrasporto; si può essere più stronzi?
Pietro si gonfiò come un pavone –Ma io ho anche la soluzione pvonta… L’ho fatto un’altva volta e ha funzionato: c’eva uno che si lamentava che gli toccava tovnave dal notaio e spendeve un sacco di soldi e io gli ho fatto una postilla sul cevtificato. Ci ho scvitto che l’espvessione tvaspovto compvende ogni tipo di tvaspovto, ivi compveso l’autotvaspovto…
-E l’ufficio se ne è stato?
-Cefolo è un amico, e quando può dà una mano… Un po’ di buon senso ogni tanto non guasta…
-L’ho conosciuto anch’io. E’ una persona come si deve…
Intanto la visita all’esposizione era terminata. All’uscita trovarono l’aria rinfrescata: erano passate le cinque del pomeriggio e il sole si era abbassato. Tornarono all’auto attraverso il centro storico della città. Nina si fermava ogni tre passi per guardare le vetrine, mentre i due amici continuavano a raccontarsela. Il discorso era caduto su Ada e le sue beghe condominiali.
-Insomma, ieri sera la sua soddisfazione se l’è levata, ma dubito che quel Peragallo si adeguerà alle decisioni dell’assemblea. Io ho paura che prima o poi vengano alle mani… Sai che l’altra volta ho addirittura sognato che lei lo strozzava?
-Sei tvoppo appvensivo. Dovvesti invitavli a cena insieme e favli beve un po’. Poi vedi che tutto si sistema…
-Manco scannato –rispose Peo, citando una famosa battuta dei Blues Brothers –Va a finire che quei due si scambiano delle coltellate in casa mia…
Erano arrivati all’auto, ancora arroventata dal sole del pomeriggio. Aprirono le portiere e le agitarono a mo’ di ventaglio, per rinfrescare l’interno. Poi si sedettero dentro, i due uomini davanti e la donna di dietro.
La stanchezza per la giornata e la bellezza della campagna nella luce serale illanguidivano gli occhi della Nina. Peo ripensò agli anni passati, quando avevano avuto una breve relazione. Allungò la mano tra i sedili e le grattò una caviglia. Sentì un dito che gli solleticava il collo. Forse ci scappava un revival.
[Continua…]
Pier Guido Quartero
Opere dell’autore pubblicate da Liberodiscrivere
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