Miguel de Unamuno “Nebbia ” Ed. Fazi
Ah, l’amore! Quanto se ne è scritto, recitato, pianto, riso, ucciso perfino; e anche questo libro, guarda un po’, parla d’amore (ma anche d’altro).
Augusto Perez, giovane agiato e non privo di una certa cultura, un po’ svagato e incline alle riflessioni oziose e stravaganti, si innamora di Eugenia, una ragazza incontrata per strada, così a prima vista, un coup de foudre. La ragazza però è già impegnata con un altro, Mauricio.
Le cose si complicano ulteriormente perché Augusto, con una certa leggerezza, si Innamora anche di un altra ragazza, Rosario (sic), ma dopo un giro di consultazioni con parenti e amici decide di fare la proposta di matrimonio a Eugenia, la quale inaspettatamente accetta.
Tutto bene si dirà, eh, no! Perché qualche giorno prima del matrimonio Eugenia scappa con Mauricio. Il povero Augusto decide allora di uccidersi.
Se il romanzo fosse tutto qui ci sarebbe da dire, tante grazie non mi interessa. Invece è ora che comincia il bello, perché il giovane, che è sì un po’ svagato, ma non avventato, pensa, prima di compiere l’atto supremo, di chiedere consiglio alla persona che sicuramente è la più adatta a risolvere il suo problema, Miguel de Unamuno, l’autore del libro, di cui aveva letto un articolo sul suicidio, e che quindi compare anche in veste di personaggio.
A questo punto, leggendo la conversazione fra i due al lettore prende una leggera vertigine e le coordinate della realtà e della finzione cominciano a confondersi. Molto divertente il dialogo fra autore e personaggio.
Non rivelerò la fine, dirò solo che il romanzo si chiude con l’intervento di un personaggio molto, molto particolare.