Achille Campanile “Trattato delle barzellette“ Ed. Rizzoli
Le barzellette o si capiscono al volo o niente! Con la spiegazione la magia evapora e resta solo la smorfia di doppio disappunto di chi non l’ha capita: per la dimostrazione di fallace arguzia e per il mancato divertimento. L’umorismo è una scintilla che non in tutti riesce ad accendere la reazione scoppiettante della risata.
La barzelletta, come recita una nota canzone di Fabrizio De André, “vola veloce di bocca in bocca” e, per vie misteriose, si diffonde, attraversa spazi estesi e viaggia nel tempo; e nel tempo subisce mutamenti, si evolve storicamente, adattandosi ai differenti contesti di presentazione.
Se la spiegazione “uccide” la risata, direte, figuriamoci un trattato, ma se l’autore del trattato è Achille Campanile, be’ allora è tutta un’altra cosa!
Questo libro è uno scrigno ricolmo di sicure risate, una quantità incredibile di barzellette delle quali si classificano i personaggi, le categorie, ma anche i difetti, con lo stile inconfondibile, stralunato e bizzarro, dell’autore, del quale è bene leggere anche la prefazione, che ha messo alla fine perché se ne era dimenticato.
Come vien detto nella presentazione “un trattato sulle barzellette che è una barzelletta sui trattati”. Per i lettori più seri, tuttavia, rimando all’introduzione di Stefano Bartezzaghi.