Il volume è a cura della pagina Facebook Se i social network fossero sempre esistiti.
“La Divina Commedia riveduta e scorretta” Ed. Longanesi
Nel presentare questo libro ripeto il mio tormentone: nulla (e nessuno) può e deve sfuggire alla critica, da quella argomentata e seria fino all’impertinenza dello sberleffo; la dissacrazione ci protegge dagli idoli di qualunque sorta e dai dogmi che ne conseguono e che una volta incistati nel cervello producono sempre guai. Presso le corti il giullare poteva, anzi doveva, prendersi gioco del re per limitarne gli eccessi; magari una risata non riuscirà a seppellire il potere, politico o culturale che sia, ma è giusto e salutare provarci. Talvolta contro “l’esagerazione” satirica si invoca il rispetto o il buon gusto. Il rispetto è dovuto all’essere umano, ma le sue idee e i suoi comportamenti sono sempre criticabili, mai attacchi ad personam, ma nessuno deve sentirsi offeso se una cosa che ama viene sbertucciata. Il buon gusto è categoria opinabile e relativa;, spesso la satira è come si dice “pesante”, si avvale di un linguaggio scurrile, del turpiloquio, le persone sensibili sono libere di indignarsi, ma non di vietare. Questo libro si prende gioco di un grande della cultura e della letteratura, qualcuno lo troverà sconveniente o sciocco, va bene, liberissimo, ma liberissima anche la parodia che, in ogni caso si prende sempre le sue responsabilità, appena viene alla luce. E con questo generazioni di studenti sono vendicate.