Libri alla Ponentina – La verità sul caso Motta
Mario Soldati “La verità sul caso Motta” Ed. Sellerio
Mi sono imbattuta in questo libro durante la ricerca per gli articoli sulle Sirene qui pubblicati.
L’autore. Mario Soldati (1906-1999) è un nome che ai più giovani dirà poco o nulla, tuttavia egli è stato un intellettuale poliedrico e importante del ‘900, scrittore, giornalista, saggista, regista, sceneggiatore e autore per la televisione. Conquistò grande notorietà presso il vasto pubblico grazie alle sue inchieste televisive.Per chi vuole saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Soldati
Per motivi anagrafici lo conoscevo, ma di lui avevo letto soltanto Storie di spettri, acquistato da ragazzina; è stata quindi una piacevolissima scoperta.
Il romanzo apparve nel 1937 a puntate sulla rivista Omnibus; ebbe varie edizioni fino ad approdare a questa, dotata di un buon apparato critico e di quello fotografico che apparteneva all’edizione sul settimanale suddetto.
La trama è semplice: un giovane avvocato milanese, Gino Motta, maldestro, oppresso da una famiglia bigotta, goffo con le donne, che non riesce a corteggiare, sparisce improvvisamente mentre è in vacanza sulla Riviera Ligure, a Lèvanto. Vana ogni ricerca: l’ipotesi più plausibile è quella dell’annegamento, e neppure è da escludersi il suicidio, per squilibri mentali. Ma… difficile procedere senza rivelare elementi che il probabile lettore dovrebbe scoprire da sé. Ciò che si può dire è che qualcuno la rivela, la verità sul caso Motta, ovvero il giovane non è morto: ha incontrato una sirena su uno scoglio, e con lei si è inabissato nelle acque del mar Ligure, per vivere una straordinaria, fiabesca, avventura erotica. Ed è riemerso.
E qui comincia un gioco di specchi, una narrazione caleidoscopica, nella quale la realtà e la finzione letteraria sfumano in vaghi contorni. Scopriamo che l’autore non è soltanto Mario Soldati, ma un sedicente scrittore-scienziato, sostenitore di una audace teoria scientifica sulla respirazione subacquea. Costui ha raccolto le confessioni di Gino Motta, e le ha inviate al giornalista Mario Soldati che le ha rielaborate per renderle adatte alla pubblicazione.
Oltre alla storia suggestiva e poliedrica, il piacere della lettura è dato dalla rappresentazione del fatuo mondo balneare, e della società degli anni ’30, al quale Soldati non risparmia i suoi strali ironici; dalla caratterizzazione dei personaggi vicini al Motta: i colleghi, la madre, le sorelle monache, alcuni parenti, il commissario di polizia, il medico che lo ha in cura dopo la sua ricomparsa.
E poi la lingua, elegante, precisa, incisiva, maliziosa, nel descrivere situazioni e personaggi; implacabile ma senza moralismi.
Un piacere aggiunto per me è la scenografia; conosco bene quella porzione della Riviera Ligure nella quale si svolgono i fatti; a Lèvanto ho trascorso per qualche anno le vacanze, conosco i luoghi limitrofi che vengono nominati, e durante la lettura, conclusa pochi giorni fa, mi trovavo, e mi trovo, a Sestri Levante, che poche fermate di treno separano da Lèvanto.