Edoardo Boncinelli “La scienza non ha bisogno di Dio” Ed. Rizzoli
La vita, nonostante gli straordinari progressi della scienza, resta nella sua origine un problema ancora non risolto; gran parte degli oggetti che ci circondano sono costituiti da materia tratta da organismi viventi, siamo in grado di sintetizzare in laboratorio sostanze organiche, il DNA non ha (quasi) più segreti, ma a creare la vita dalla sostanza inanimata ancora non siamo riusciti, neppure una cellula piccola piccola, viva e vispa è saltata fuori, nemmeno dai laboratori più avanzati di ricerca. Facile dunque la tentazione di ricorrere, come accaduto in passato per la fisica e la cosmologia, ad un intervento eccezionale, sovrannaturale. Sì va bene, si dice, ma la scintilla della vita non può essere scaturita dalla materia inerte (che poi tanto inerte non è se pensiamo a tutto il can can che c’è dentro un atomo). Ebbene Boncinelli, Bonci per gli amici (qui Devsurfer ed io), ci prende per mano e ci invita a fare un giretto, staremo fuori solo quattro miliardi di anni, giusto il tempo per comprendere l’essenza del fenomeno vivente e ripercorrere la nascita e gli sviluppi della biologia molecolare, ma soprattutto per – come si dice nella presentazione – “dissipare il velo di misticismo che ancora sembra avvolgere questo fenomeno, ridefinendo i confini spesso labili che separano la vita naturale da quella artificiale”.