“Son zeneize, riso ræo, strenzo i denti e parlo ciæo“: abbiamo preso spunto da questo motto, che riassume molte delle caratteristiche dei genovesi, per dare un titolo alla nostra rubrica di satira. “Sono genovese, rido di rado, stringo i denti e parlo chiaro“, questa la traduzione letterale in italiano e questo vuole essere questa rubrica che attraverso il sorriso, spesso amaro, della satira vuole parlare chiaro, magari a denti stretti
LA GRONDA DEL PIACERE
E in un attimo di grande sconforto alla fine mi “accodo” anch’io.
E lo dico mentre “grondo” di sudore in coda fermo in Via Merano per l’ennesimo incidente.
Per fortuna stavolta non c’è scappato il morto ma è solo un banale tamponamento, con i vigili però che si occupano di tutto meno che di far fluire il traffico, dopo due ore dall’incidente..
(Io impedirei la svolta verso la Coop in direzione Ponente e creerei una rotonda all’altezza di Via Villa Gavotti eliminando il semaforo)
Senza parlare di ieri che scendevo, si fa per dire, da Via Sorgenti Sulfuree. Di sulfereo avevo solo l’aspetto mentre alle prese con il semaforo rosso più duraturo del mondo, vedevo scadere lentamente la mia revisione dell’auto.
Gronda? E che gronda sia !
Benedetto Rixi che mette fine a secoli di immobilismo della sinistra eccetera eccetera.
E non si può dire sempre No eccetera eccetera.
E il materiale che se ne ricaverà se ne faccia buon uso con buona pace degli ambientalisti di Italia Nostra Vostra e Loro e i Comitatini del NO eccetera eccetera.
Riempitemi pure il portacenere con lo smarino sono rassegnato.
Punto due: bene, andiamo avanti allora e poche musse.
Che sia gronda vera! A la guerre comme à la guerre.. si nous avons l’argent!
Però però…
Ricordo che se ne parlava quarant’anni fa e non ne sento più eco.
Vale a dire DECLASSAMENTO dell’attuale tratto autostradale del Ponente con creazione di nuove uscite, svincoli da integrare e ramificare armoniosamente nel tessuto viario attuale.
Se parliamo di tracciato urbano GRATUITO e libero con caratteristiche completamente diverse, allora va perseguito il dirottamento TOTALE del traffico pesante sulla nuova gronda.
Anche se il trasporto dei containers andrebbe ovviamente preferibilmente smistato su treno, considerato che gli oligarchi locali dell’autotrasporto non sono certo disposti a mollare il loro redditizio business, almeno facciamo girare fuori dalle balle e al largo tutti i TIR. Deroga solo per apecar telonati.
In particolare poi se si creano uscite mirate nei pressi di quartieri collinari popolati: vale per Sestri come per Pegli 2, Quartiere San Pietro, Cep, ecc.si può realmente alleggerire il traffico interno alle delegazioni stesse, creare nuove zone pedonali e piste ciclabili.
Con percorsi più brevi e molto meno tortuosi degli attuali che impattano con semafori, strisce pedonali ecc avremo minori tempi di percorrenza, eliminazione di tappi e code e riduzione drastica dell’inquinamento.
Senza contare la liberazione della strada a mare da destinare a vera promenade.
E poi però io un Casello finto lo voglio.
Con la sbarra che si alza e mi saluta per nome e che per conto di Autostrade mi chiede scusa per quello che mi ha fatto passare in tutti questi anni. E magari se schiaccio il tasto del biglietto mi regala un dolcetto, magari “Grondona” con un cartiglio di parole dolci e in sottofondo, in filodiffusione, il Tango delle Capinere:
“A mezzanotte va
La gronda del piacere
E nell’oscurità
Neppur un sol cantiere”.
Gian Paolo Sacco