Di Enrico Appiani

Questo ponte venne ultimato nel 1834, per tagliare fuori alcuni tratti molto antichi di acquedotto che circondavano la parte alta del Veilino, alle spalle dell’attuale cimitero di Staglieno, incluso l’ardito ponte canale che ancora oggi sovrasta il casello di Genova Est. Tali tratti erano divenuti problematici e poco riparabili.

Il ponte è assai spettacolare per la lunghezza della campata, per il dislivello di discesa e risalita, e per il fatto che, a differenza del ponte sifone sul Geirato, è visibile da parte a parte in un solo colpo d’occhio. È anche più agevole da percorrere con i suoi larghi gradini di pietra, circa 220 sul lato monte e 200 a valle. Belle poi le vedute sul cimitero di Staglieno, attraversato nel suo anfiteatro principale, sulla campagna circostante e sulla singolare vicinanza di elementi eterogenei: il cimitero monumentale, il paese di Sant’Antonino, l’acquedotto storico a monte, il viadotto autostradale e gli svincoli di Genova Est.

Genova, città meravigliosa che con i suoi spazi limitati stratifica verticalmente natura, storia e modernità, purtroppo non sempre attenta a preservare la propria bellezza e vivibilità.

Enrico Appiani
Ingegnere in pensione e musicista, direttore del coro Monti Liguri, pratica il ciclismo e l’escursionismo, anche per valorizzare i pregi del territorio. Abita a Pegli ed è appassionato alla storia ed epopea tabarchina.
VEDI TUTTI GLI ARTICOLI DI ANDAR PER BORGHI E SENTIERI

image_printScarica il PDF