Achille Campanile “La televisione spiegata al popolo” Ed. Bompiani
La memoria, si sa, è selettiva e compiacente. Nessuno sfugge a questa dura legge psicologica. Io stessa ne sono stata vittima più di una volta, in particolare pensando alla televisione. Da molto tempo non possiedo più un televisore; l’ho eliminato perché la stupida volgarità di certi programmi diventava sempre più invasiva, e ciò che di buono c’era, poco, potevo trovarlo altrove. Spesso mi sono ritrovata a rimpiangere nostalgicamente i tempi in cui la televisione faceva cultura, mi riferisco ai classici romanzi sceneggiati, come si chiamavano allora, alle trasmissioni culturali, al teatro, ai film d’autore. Insomma facevo riferimento a qualcosa che sicuramente nella Tv di un tempo c’era, ma non esclusivamente, quindi la mia memoria, selettiva, mi faceva rimpiangere una età dell’oro televisiva che non esisteva; le stupidaggini erano forse in quantità minore, ma c’erano. Leggendo questi articoli ho constatato questa verità, e mi sono tornate in mente molte cose che avevo dimenticato o rimosso.
Achille Campanile è un osservatore sottile e spietato, un fustigatore di costumi che rifugge dal perbenismo un po’ ipocrita, al quale preferisce l’arma dell’ironia, sferzante e non di rado surreale, profusa in tutte le sue opere e presente anche in questi articoli pubblicati sull’Europeo dal 1958 al 1975.
Campanile non mostra nessuna indulgenza verso: i telequiz, trasmissioni pseudo culturali; le annunciatrici, bambolette prodotte in serie; le produzioni scadenti, poco rispettose dell’intelligenza del pubblico.
Questo libro rappresenta una preziosa testimonianza del “come eravamo”, utile ai più giovani che forse non hanno conosciuto queste trasmissioni e questi personaggi, se non alcuni, giusto i più famosi. Per i più anziani sarà invece l’occasione per tornare indietro nel tempo e rivedere con occhio più critico il passato, senza idealizzazioni, collocando al giusto posto buona e cattiva qualità; e per rendersi conto che l’età dell’oro non esiste mai, in nessun in nessun campo. La struttura antologica consente la fruizione anche a chi non ha molto tempo, poiché il libro si può leggere a spizzichi e bocconi, senza interrompere il filo del discorso, ogni articolo si conclude in sé e quindi rappresenta una lettura completa.