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Piccole storie in bianco e nero- Carla Serena

Caroline Hartog Morgensthein

conosciuta come Carla Serena (1824 – 1884)

Carla Serena fu una donna appassionata: la politica e i viaggi furono la caratteristica della sua vita, per cui fu anche sospettata, e forse a ragione, di dedicarsi ad attività spionistiche.

Itinerari dei viaggi di Carla Serena

Nata ad Anversa da una facoltosa famiglia di origine ebraica, Caroline Hartog Morgensthein sposò a Venezia il ricco sensale navale Leone Serena, repubblicano, sostenitore di Daniele Manin con cui la coppia condivise la sorte dell’esilio dopo la caduta della Repubblica nel 1848. Leone riparò dapprima a Vienna e in seguito ad Anversa, presso i parenti della moglie. Caroline, dato alla luce il primo figlio, cominciò a spostarsi per varie ragioni. Leone e la moglie si riunirono a Londra dove si stabilirono ed ebbero altri quattro figli. Oltre alla passione politica, li univa una famiglia numerosa, ma ciò non fu mai di freno od intralcio alle attività di entrambi e in particolare ai viaggi che Caroline, ormai nota come Carla, intraprese in Europa ed oltre.

Si recò a Roma per il funerale di Mazzini e scrisse un articolo sull’avvenimento che riscosse molto successo presso la stampa londinese, Carla iniziò a viaggiare e a scrivere con maggiore convinzione, fino ad intraprendere quello che lei stessa definì il suo viaggio del destino, che la portò prevalentemente in quella che noi chiamiamo Europa centro orientale, fino a superare il Caucaso e che fu in effetti il suo ultimo viaggio.

Se dal principio i suoi viaggi furono preparati ed organizzati mobilitando una schiera di persone di servizio, Carla Serena imparò a spostarsi con l’indispensabile e a farlo da sola. Indiscutibilmente, se il suo fosse stato un intento spionistico, quale migliore modo per penetrare nei vari territori? L’itinerario che seguì fu piuttosto originale e sicuramente innovativo. Fu la prima donna ad entrare e viaggiare nei territori caucasici, dalla Georgia all’Azerbaigian, dalla Russia alla Turchia, per di più in tempi piuttosto turbolenti.

Se non ci è giunta alcuna prova della sua presunta attività di spionaggio, ci sono invece giunti i suoi scritti e soprattutto le sue fotografie. Questa era una costante delle viaggiatrici dei tempi: le testimonianze tramite le immagini erano allora accettate come veritiere e manifestavano anche le doti artistiche e tecniche di coloro che fotografavano, attribuendo loro maggiore credito.

Viaggiando da sola, Carla ebbe la possibilità di conoscere meglio i diversi popoli e di affidarsi alla loro ospitalità. Dal canto suo, lei ne apprezzava usi e costumi, non si tirava mai indietro davanti a qualsiasi cosa nuova, sperimentando anche vari modi di muoversi. Unendo il viaggio ad un crescente interesse quasi etnografico, fornì all’Occidente molte informazioni sotto forma di articoli e racconti.

Proprio quando avrebbe dovuto rientrare a Londra, fu colta probabilmente da febbri malariche nel territorio greco e morì.

Pagò per queste passioni un prezzo molto alto, restò lontana dai suoi affetti, non riuscì a vedere crescere i figli né a rivedere la figlia maggiore prima che morisse di parto. Questo è un altro punto a favore delle ipotesi che si diffusero circa gli scopi dei suoi viaggi, ritenuti inderogabili.

Se vorrete perdervi tra le bancarelle dell’usato, spero vi farà piacere trovare la sua biografia a cura di Daniela Pizzagalli, da cui è stata la mappa che correda questa piccola storia. Oltre ad approfondire i legami tra Carla e i rivoluzionari europei, potrete conoscerne la storia così come può essere documentata.

Anche in rete si trovano degli articoli sulla sua figura, purtroppo, in alcuni si trovano le stesse informazioni, tra cui quella che, a causa dei viaggi di Carla, le figlie minori non trovarono marito.

Una notizia che implica un giudizio riprovevole, veramente degno di nota, su una donna di tale coraggio!

https://www.elle.com/it/magazine/storie-di-donne/a33951845/carla-serena-viaggiatrice/

https://eyesmindandhearthaboveall.blog/2015/06/08/carla-serena-la-georgia-e-il-paese-della-mia-simpatia/

Daniela Pizzagalli, Il viaggio del destino. Rizzoli, 2006