La lettera di novembre della direttrice del parco
Arch. Silvana Ghigino
Trovare un senso anche nell’inconveniente
Cari Amici, come sapete Novembre è il mese durante il quale inizia il letargo del Parco.
Questa pausa dalle aperture ordinarie solitamente durerebbe fino all’inizio di marzo, mese in si riaprirebbero i cancelli per i nostri visitatori
Uso il condizionale perché negli anni scorsi, di fronte alle belle giornate autunnali – spesso piene di sole e senza zanzare – mi è dispiaciuto vedere il Parco senza i suoi visitatori, per cui quest’anno si è deciso di :
– APRIRE TUTTE LE DOMENICHE DI NOVEMBRE
– 8-9-10 DICEMBRE PER L’IMMACOLATA
anche in virtù del fatto che sono in piena fioritura le camelie invernali!
QUI il calendario delle apertura straordinarie.
Se venite troverete anche i cantieri di restauro del PNRR in avvio. Presto comunicherò la data per la prima visita a questi lavori che per un po’ turberanno la solita quiete e magari obbligheranno a qualche variazione di percorso.
Tutto questo per dire che in questo momento della vita del Parco io sono disposta a sopportare e a
proporre ai visitatori stati di educata e programmata confusione.
Ma giovedì 2 novembre quando mi ha telefonato la restauratrice che scendeva dal Castello per dirmi con voce spaventata: “Sono nei pressi di Flora, è venuto giù un albero enorme che rende impossibile percorrere il sentiero in prossimità del Coccodrillo”, l’ho proprio presa male.
Entro un quarto d’ora ero nel Parco, da sola, a constatare l’ennesimo disastro causato ad un giardino troppo vecchio che il maltempo spoglia di ciò che ormai non ha più la forza della gioventù.
Cliccate qui sotto per vedere il video di quel momento.
Niente danni alla scenografia, quindi un sospiro di sollievo!
Ma poi ho subito realizzato che la pianta che vedevo a terra prima era in piedi e costituiva il fondale visivo dello spazio del Viridario presso il giardino di Flora.
Salita su in fretta e furia dove c’è la Silfide alata avrei pianto: dove c’era l’intimità di un abbraccio di fronde vetuste di leccio ora c’è solo cielo.
Cliccate qui sotto per vedere il video di quel momento.
Dopo qualche minuto di vero sconforto da Curatore offeso, l’architetto che è in me si è ricordato che Michele Canzio aveva previsto che la Silfide svolazzasse nel cielo, su uno sfondo panoramico che raggiungeva la Chiesa di Monte Oliveto, la costa ancora vergine e la Lanterna di Genova, come si vede nei disegni e nelle foto di fine ottocento e che vi allego qui sotto. |
Due ore prima lì c’era una muraglia di chiome di leccio, ora c’è un gran tratto di aria libera, forse anche troppo… Ma in fondo il danno non è poi così pesante. Anzi, forse potremmo considerarlo come un’ardita risistemazione della scenografia. La vita prosegue il suo corso e a volte si comporta un po’ da architetto paesaggista! Vedremo se le piante di clorofito si adatteranno a tanto sole, se dovremmo cambieremo le specie di annuali che ornano i vasi e prevedere tende ombreggianti per la serra, dove adesso entra un sole diretto pericoloso persino per le piante succulente. La prossima primavera porterà nuovi bisogni e novità. Quello che è certo, è che per ora vi aspetto nel camelie invernale! |
Arrivederci nel Parco e Buon inizio di autunno Silvana Ghigino Direttrice e Curatrice del Parco di Villa Durazzo Pallavicini |
APERTURA STRAORDINARIE 2023
TUTTE LE DOMENICHE DI NOVEMBRE ED 8-9-10 DICEMBREOrario: h. 9,30- 17
Ultimo ingresso h.15
ACQUISTO TICKET ON LINE QUI
Durante il periodo di chiusura è comunque possibile visitare il parco con gruppi in visita guidata su prenotazione
info@villadurazzopallavicini.it