Italo Calvino “Il castello dei destini incrociati” Ed. Mondadori
Questo testo è una raffinata struttura narrativa che, partendo da pochi elementi, è in grado di generare una molteplicità di storie. Ma è anche la più “calviniana” delle opere dello scrittore, in essa trovano posto l’elemento fantastico, i riferimenti a libri e personaggi amati dall’autore, primo fra tutti l’Orlando Furioso; sono esemplificate le caratteristiche stilistiche che saranno teorizzate in seguito nelle Lezioni Americane: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità; i racconti hanno la stessa cifra formale ed espressiva della fiaba popolare, genere narrativo dall’autore amato e studiato. Il testo è diviso in due parti: la prima porta lo stesso titolo del volume, la seconda è indicata come La taverna dei destini incrociati. Trama e composizione: la premessa che offre lo spunto narrativo è la stessa in entrambe le parti, alcuni viandanti, di varia estrazione, si ritrovano, dopo aver attraversato un bosco periglioso, in un castello/taverna; a causa di un misterioso incantamento hanno perduto la favella, riescono tuttavia a raccontare la loro storia servendosi di un mazzo di tarocchi che viene posto sul tavolo; ogni carta rimanda simbolicamente ad una situazione o ad un personaggio. Via via che gli avventori raccontano le carte si dispongono sul piano in file ed incroci, perché spesso una di esse rimanda a significati multipli e può avere valenza diversa in storie diverse. Anche la mutata direzione di lettura può dar luogo ad una storia nuova. Una vertigine di storie possibili. Un libro per ricordare il centenario della nascita dello scrittore.
Per chi vuole saperne di più
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Il_castello_dei_destini_incrociati