Marina Cvetaeva “Le notti fiorentine” Ed.Voland
Epistolario di due amanti, Marina Cvetaeva e Abram Višnjak.
Paradosso delle lettere d’amore sono tutte uguali nella passione che le anima, ma diverse nei modi in cui quella passione è cantata.
Non si può recensire un libro così senza banalizzarlo. Lettere che ogni uomo vorrebbe ricevere. E che ogni donna vorrebbe saper scrivere ad un uomo che ne fosse degno.
Voi liberate in me il mio essere femminile, il mio essere più oscuro e recondito.
Discesa nella notte stessa. È per questo che con voi sto così bene senza luce.
Ecco perché in tutte queste ore della vostra vita voi sarete con me, assente-presente.
Vi sono creature di passioni, altre di sentimenti, altre ancora di sensazioni, voi siete creatura di effluvi. Percepite l’universo con la pelle: non è meno che con l’anima. Con la pelle percepite anche le anime, ed è una cosa più sicura. Giacché nel vostro campo siete un virtuoso. Non c’è bisogno di toccarvi la mano, basta averlo — oscuramente — desiderato. Fiuto delle intenzioni. Genio dell’intenzione. Istantaneo dell’intenzione. Istinto animale. (Se avessi saputo che era così semplice!)
Voi mi ammorbidite (mi umanizzate, femminilizzate, animalizzate) come una pelliccia. Le altre donne vi parleranno delle vostre alte qualità morali, altre ancora della vostra prestanza fisica. Può benissimo essere. Io non ho visto che fuoco
Mio tenero… (che mi fa tenera, che mi regala il grande stupore di essere tenera, di tendere le braccia…