Patrik Lindefors “Dio probabilmente non esiste” Ed. Nessun dogma
Io sono atea, non credo in nessun dio; come Laplace, fatte le debite proporzioni, non ho bisogno di questa ipotesi per sostenere la mia concezione del mondo, le mie scelte, il mio comportamento. Come lo scienziato francese non ne aveva bisogno per la sua teoria del sistema solare. Va da sé che rispetto scelte diverse, o meglio, rispetto chi le compie, per quanto mi sembrino contrarie alla ragione. Le due posizioni sono inconciliabili e indimostrabili: non si può dimostrare l’esistenza di dio, né la sua inesistenza, con buona pace dei due schieramenti che ci si sono provati nei secoli.
Io intendo semplicemente portare la mia campana, che fra l’altro rintocca molto meno di quella antagonista. Non porterò qui anche un libro a favore del credere perché…be’ perché non potrei credere alle ragioni addotte.
Dunque segnalo semplicemente il testo per chi fosse interessato, indipendentemente dalle sue convinzioni.
Tutti questi dèi
Qualcuno crede che in cielo esista un uomo che può fare ciò che vuole.
Altri credono che in cielo ci sia una donna, o tanti uomini e donne che stanno tutti insieme. Hanno nomi come Jahvè, Thor, Iside, Allah, Zeus o Kali e sono chiamati dèi.
Altre persone credono che Dio sia una sorta di forza invisibile che vede e ascolta tutto. O che Dio sia Amore.
Ma si può anche non credere a nessuno di questi dèi.
Questo libro parla del non credere in Dio.