Anthony Berkeley “Il caso dei cioccolatini avvelenati” ed. Polillo
Sir Eustace Pennefather si trova al Raimbow, il suo club di Londra quando riceve una scatola di cioccolatini, omaggio di una famosa ditta di dolciumi. Poiché li detesta regala la scatola ad un altro membro del gruppo, Graham Bendix che li accetta volentieri, perché proprio dei cioccolatini sono il pegno che deve pagare per una scommessa perduta con la moglie. Entrambi ne mangiano, ma la donna dopo qualche ora muore avvelenata. Ovviamente la notizia fa scalpore in città. La polizia, come si dice, brancola nel buio. Allora il fondatore e presidente del Circolo del Crimine Roger Sheringam propone a sei membri dello stesso di tentare la soluzione del mistero. Ne verranno fuori sei diverse ipotesi, tutte plausibili, ma… Da leggersi raggomitolati in poltrona, con una tazza di tè caldo sul tavolino (io preferisco il caffè) dei dolciumi (non avvelenati possibilmente) e con un pizzico di rinuncia all’incredulità.
Delizioso, un bel libro di intrattenimento intelligente, tratteggio ironico dei personaggi, struttura originale autocanzonatoria.