Albert Camus “Lo straniero” Ed. Bompiani
Questo romanzo va letto alla luce del pensiero filosofico di Camus, sotteso ad ogni suo scritto; in particolare occorre far riferimento alla concezione dell’assurdo, ovvero la consapevolezza dell’assurdità della condizione esistenziale dell’uomo, totalmente priva di senso e di scopo. Da qui due le possibilità date: il totale estraniamento dal mondo, dalla realtà e perfino da sé stesso, per sprofondare nella cieca indifferenza – ciò che accade al protagonista del romanzo – o la “rivolta” ovvero l’atto con cui l’essere umano riprende il dominio di sé e costruisce il suo significato della vita. Lo straniero” è un testo che non ha perso la sua attualità, anzi può essere un punto di partenza per riflettere sui tempi nostri perché, pur in diversi contesti, i problemi esistenziali non cambiano.
Meursault, il protagonista, conduce la sua vita, ad Algeri, in uno stato di totale alienazione, rispetto a sé stesso e al mondo. In conseguenza ad una lite uccide un arabo. Arrestato, assiste al processo e alla condanna a morte senza giustificarsi né difendersi.
Per maggiori informazioni vedere l’articolo del 13 settembre 2023 Rotola, rotola. Sisifo e l’assurda fatica