L’iniziativa, che raccoglie già dodici produttori e punta ad allargare la propria base associativa, punta all’ottenimento di un marchio di qualità identitario per le Rose da Sciroppo dell’Entroterra Ligure
Tenuta a battesimo dall’astronauta busallese Franco Malerba e da Gianni Bottino, direttore del Consorzio di tutela del Basilico Genovese Dop, lo scorso 30 novembre si è costituita, a Busalla, la nuova associazione “Produttori di Rose Antiche della Valle Scrivia” allo scopo di ottenere un marchio di qualità identitario – Dop o Igp – per le Rose da Sciroppo dell’Entroterra Ligure.
Dodici i sottoscrittori dell’atto costitutivo, ma l’intento è quello di estendere fin da subito il numero dei soci a tutti i produttori che ne faranno richiesta e, una volta definito l’areale entro cui sarà possibile coltivare le rose, proseguire il cammino della richiesta del marchio di qualità, coinvolgendo la Regione Liguria e il Ministero dell’Agricoltura. Le amministrazioni comunali dell’intera Valle Scrivia, nonché tutte le associazioni di categoria, si sono dimostrate disponibili nell’accompagnare i produttori in questa avventura. Ideatore e tessitore dei rapporti tra produttori e associazioni di categoria è Fabrizio Fazzari, assessore del Comune di Busalla nonché ideatore, più di vent’anni fa, della Festa delle Rose di Busalla.
Neoeletto presidente dell’associazione è Gabriele Giua, che così ne traccia gli obiettivi: «Il marchio di qualità che vogliamo ottenere serve a proteggere e preservare la tipicità delle varietà di rose della tradizione dell’Entroterra Ligure e, in particolare, della Valle. Lo scopo è quello di intraprendere la strada che porterà o all’Indicazione Geografica Tipica (Igp) o alla Denominazione di Origine Protetta (Dop): un lungo cammino che permetterà di salvaguardare e tutelare le rose antiche all’interno di un determinato territorio e di valorizzare tutti i prodotti derivati dalle rose».
La riscoperta della coltivazione della Rosa Antica in Valle Scrivia risale ai primissimi anni Duemila, quando un gruppo di agricoltori locali intravide un potenziale economico nel recupero dei roseti dei genitori e dei nonni. Mentre le terre si spopolavano per la migrazione dalla campagna alla città, la tradizione delle rose rimaneva infatti ancora ben radicata nelle nostre vallate, perché praticamente in tutti gli orti era ancora presente un piccolo roseto dal quale ricavare lo “sciroppo di rose”.
Vent’anni fa fu così creata un’associazione di rosicoltori che, in collaborazione con il Comune di Busalla, da allora organizza, con successo ogni anno crescente, la “Festa delle Rose”. «Quei valorosi agricoltori – ricorda Fabrizio Fazzari – sono anche riusciti a costruire e rendere funzionante un laboratorio polifunzionale, situato nel Comune di Isola del Cantone, dove lavorare i petali delle nostre preziose rose. L’acquisizione del marchio Dop potrebbe ricompensarli, qualificando e moltiplicando la domanda di Rose Antiche della Valle Scrivia».
Guardando avanti, è legittimo attendersi che dalla preziosa tipicità della Rosa Antica, opportunamente protetta e valorizzata, derivino opportunità di lavoro agricolo locale gratificante e appassionante per molti giovani, non più costretti a migrare verso la città o all’estero. Attraverso la valorizzazione di una varietà di prodotti derivati, dallo sciroppo tradizionale ai profumi e ai cosmetici che già si comincia a produrre localmente, potrebbe così nascere nelle valli dell’Entroterra una nuova filiera economica perfettamente ecosostenibile, amica del territorio e capace di ispirare bellezza.
Ufficio Stampa Festa delle Rose