Andrea Vitali “Come fu che Babbo Natale sposò la Befana” Ed. Mondadori
Grande narratore di piccole storie”, questa la definizione di Vitali nella presentazione, e non si può che essere d’accordo. Non riceverà il premio Nobel, ma è uno scrittore che scrive per il piacere di raccontare e per appagare il piacere dei lettori di farsi raccontare un mondo che non c’è più.
Nel microcosmo a bordo lago si muove una folla variopinta di personaggi, semplici e umanissimi, di tempi passati, di cui lo scrittore, medico di famiglia, ha sentito parlare, durante gli anni, dai suoi pazienti, e che ha riportato nelle sue storie per farli rivivere, perché se ne serbi, almeno per un po’, il ricordo.
In questa storia natalizia il protagonista è Tom, un bambino sveglio e curioso, che porterà lo scompiglio nel paese con una domanda impertinente (mica tanto a ben vedere): “Perché se Babbo Natale esiste nessuno l’ha mai visto?”
Da qui prende avvio una storia divertente, grottesca, fantasiosa, nella quale i grandi non sempre fanno una bella figura. Non dico altro, se non che finirà nel migliore dei modi.