Iniziativa dei cittadini per la difesa ambientale del Ponente
Di Antonello Rivano
Nella zona di Ponente, si intensificano le preoccupazioni riguardo all’ampliamento del porto di Pra’. Un dossier esaustivo è stato inviato all’Unione Europea come parte di un’azione promossa da cittadini e comitati, che hanno fatto uso dello strumento della petizione, specificamente concepito per affrontare questioni ambientali complesse. Il focus delle loro osservazioni è incentrato sull’inquinamento atmosferico, acustico e idrico.
. I comitati cittadini, oppositori dell’ampliamento del porto di Pra’ e della piattaforma logistica per la nuova diga di Genova di fronte a Pegli Lido, hanno inviato le loro osservazioni, sostenute da una petizione, direttamente all’Unione Europea. Questo impegno è stato guidato da “Comitati del Ponente Uniti” che comprende Comitato Pegli Bene Comune, Comitato Pegli Lido, Comitato Noi per Pra’, Comitato Palmaro, Comitato Voltri, Comitato Val Varenna, Comitato Estremo Ponente, Associazione Comitato di Quartiere di Multedo e Circolo Culturale Norberto Sopranzi. La mail all’Unione Europea è partita con il supporto del consigliere comunale della Lista RossoVerde, Filippo Bruzzone, che ancora una volta ha dimostrato il suo impegno verso il territorio.
Il dossier inviato all’Europa contiene osservazioni dettagliate. Queste osservazioni sono state raccolte con la speranza che le istituzioni richiedano e pretendano ulteriori spiegazioni sulla situazione a Pegli e a Pra’, evidenziando i danni alla salute dei residenti. Gli abitanti, esprimendo la loro preoccupazione per gli interventi infrastrutturali nel bacino portuale di Pra’, sollevano la domanda cruciale sulla conformità di tali interventi alla normativa europea in materia ambientale.
Una delle principali aree di preoccupazione è l’inquinamento atmosferico. I firmatari dell’appello ritengono inaccettabile qualsiasi espansione portuale nelle immediate vicinanze delle aree urbane di Genova, dove numerose abitazioni si trovano a poche centinaia di metri dalle attività portuali. Sottolineano gli effetti dannosi sulla salute dei cittadini residenti vicino alla piattaforma portuale di Pra’, citando studi scientifici internazionali e ricerche condotte dall’EPA che evidenziano la presenza di diversi agenti inquinanti. Particolare attenzione è rivolta agli impatti negativi sui bambini, con il rischio di danni permanenti allo sviluppo cerebrale.
L’inquinamento da navi rappresenta un’altra preoccupazione significativa, con l’emissione di sostanze dannose come ossidi di azoto, ossidi di carbonio, anidride solforosa, idrocarburi e anidride solforica. L’attenzione è anche rivolta allo stagno tributile derivante dalle vernici antivegetative, presente nel corpo idrico marino di Genova.
La questione della mortalità elevata nell’area circostante l’area portuale è sottolineata attraverso statistiche del periodo 2009-2016, con richieste di dati aggiornati rimaste senza risposta da parte degli Enti preposti. Si evidenzia l’importanza di proposte soluzioni, tra cui l’implementazione di centraline di monitoraggio atmosferico, un sistema di monitoraggio SME e la creazione di un’area ECA (Emission Control Area).
Le preoccupazioni si estendono anche al cantiere logistico per la Diga di Genova, con particolare attenzione alla sua vicinanza ad abitazioni, scuole e strutture mediche. Fotografie e documenti forniti mostrano la prossimità di queste strutture al cantiere in questione.
Un capitolo a parte riguarda l’inquinamento acustico, con l’area portuale di Pra’ classificata come Classe VI, consentendo limiti acustici elevati senza distinzione tra giorno e notte. Gli appelli richiedono una valutazione dei rischi legati all’immissione acustica in previsione delle attività di cantiere.
L’analisi delle acque assume importanza in relazione ai due grandi canyon marini davanti al porto di Genova, che rappresentano i canali principali del flusso delle correnti dell’intero Mar Mediterraneo. Si solleva l’importanza della tutela del Santuario Pelagos e si chiede se l’implementazione industriale della Piattaforma in trattazione possa comportare una lesione della tutela ambientale alla luce della normativa dell’Unione Europea.
Infine, viene inserito il contributo scientifico del Prof. Maurizio Wurtz, biologo e professore dell’Università di Genova, che sottolinea gli effetti ambientali negativi della nuova Diga di Genova e del cantiere logistico, evidenziando la necessità di una revisione del concetto di sviluppo economico per affrontare la crisi climatica.
Complessivamente, l’appello dei cittadini mette in luce una serie di preoccupazioni cruciali che richiedono un’attenta valutazione degli impatti ambientali e sanitari degli interventi proposti nel bacino portuale di Pra’ e una rigorosa aderenza alla normativa dell’Unione Europea.
Antonello Rivano – Caporedattore il PONENTINO
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