REX, IL SOGNO AZZURRO
Prendendo spunto dal volume scritto da Flavio Testi per la Fondazione Ansaldo, su “REX il sogno azzurro”, proponiamo alcuni articoli dello stesso autore, che ci introdurranno alla conoscenza più approfondita di questa grande opera della ingegneria e operosità italiana e “genovese”, progettata e realizzata proprio dai Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente. Il libro di 260 pagine e con QRcode che rimandano a filmati dell’epoca e la sovra-copertina che diventa poster, è frutto di 5 anni di accurate ricerche e presenta dettagli sconosciuti sulla storia della nave, che è famosa anche nella storia USAF per l’intercettazione dei bombardieri B17 in pieno Atlantico con i prototipi dei radar, per aver permesso il salvataggio di 20-40.000 ebrei europei, per essere stata depredata dai militari tedeschi, e silurata vicino a Capodistria per ordine di Churchill.
Il transatlantico REX, costruito dall’Ansaldo di Genova è l’unica nave italiana presente nella storia della marineria mondiale per aver conseguito la vittoria del Nastro Azzurro il 16 agosto 1933, con una traversata record da Gibilterra a New York di soli 4 giorni e 12 ore e 58 minuti. Gioiello dell’industria cantieristica italiana sia per gli ambienti estremamente curati, sia per le tecnologie all’avanguardia, il REX fece da sfondo ad importanti avvenimenti storici dell’epoca sino all’8 settembre 1944 quando fu affondato. Il successo del REX consentì ai cantieri italiani di essere considerati di eccellenza, fama che perdura ancora oggi.
Il comfort a bordo del REX
(Flavio Testi)
Le sistemazioni in cabina dei passeggeri sul REX si estendevano su 9 ponti, ospitando 2.032 passeggeri suddivisi in 4 classi (Prima 378 con telefono, Speciale 378, Turistica 410, Terza 866). Le cabine e le classi erano flessibili e si poteva modificarle facilmente per adattarle alle esigenze dei passeggeri per ogni singolo viaggio. Gli adattamenti permettevano di modificare velocemente circa in 10% delle cabine tra Prima e Speciale e tra Speciale e Turistica. I saloni, i locali pubblici, le verande, le passeggiate potevano accogliere il numero massimo di passeggeri per ogni classe aumentato del 10%. L’equipaggio aveva alloggi confortevoli ed allineati alla classe Turistica od alla Prima classe per lo stato maggiore, con cabine per 900 persone, mentre fu sempre contenuto tra 850 e 780 persone.
A bordo non c’era una vera separazione netta tra le diverse categorie di passeggeri, e passando da una classe all’altra non c’erano sbalzi rilevanti. Per assecondare la preferenza del passeggeri, le cabine avevano posti limitati per evitare affollamenti, con il maggior numero di cabine a murata. Gli spazi comuni erano di 6.900 mq suddivisi equamente in aree coperte e scoperte. La Prima Classe occupava la zona centrale della nave, la Classe Speciale quella poppiera, la Turistica e la Terza classe la zona di prora. Tutte le classi avevano saloni luminosi ed arieggiati, verande, ampie passeggiate scoperte, piazzali per giochi. Erano usati 26 ascensori o montacarichi.
L’illuminazione era ricca, eseguita con sistema indiretto con lampade speciali a diffusione. Sui Ponti scoperti vi erano numerose colonne porta lampade in stile novecento a luce diffusa a giorno, senza dare fastidio alla vista. Sulla nave c’erano 20.000 lampadine e 1.500 metri di tubi al neon. nascosti nelle modanature, cornicioni o riquadri di legno a soffitto.
La Cappella sul Ponte C , fu la prima Parrocchia viaggiante. Era alta due ponti con una superficie di 135 mq, ispirata alle grandi ville patrizie del ‘700. Iil quadro della Madonna del Mare del pittore Pietro Gaudenzi, aveva larghezza 1,5 m ed altezza 2,2 m, con pregevole cornice dorata
Il grande Salone Centrale alto 2 ponti aveva una superficie di 650 mq con un volume di 4.200 metri cubi, con amplissime finestre e porte con artistiche cancellate in ferro battuto che davano all’ambiente una luminosità eccezionale. Due grandi arazzi originali del ‘700 ornavano la parete prodiera e poppiera. Verso proravia vi era il piano da concerti ed il posto per l’orchestra ed un ampio palco usato anche per la proiezione cinematografica.
La nave aveva un garage per 20 auto, che potevano essere direttamente imbarcate e consentivano poi agli occupanti di salire con ascensori interni direttamente alle loro cabine. In caso di necessitè, altre auto erano caricabili dai boccaporti merci di prua con le relative gru.
Tramite le scale esterne ed interne e 3 ascensori si saliva al Ponte degli Sports con superficie di 1.400 mq, ove erano facilitati i giochi all’aperto ed gli esercizi sportivi quali tennis, scherma, pugilato, minigolf, dama e scacchi, ping pong. Due attrezzate Palestre, uno Squash Court coperto, con galleria per spettatori, una sala ginnastica per piccoli, un Tiro a Segno coperto, impianti per il Tiro a Volo e Tiro al Piattello all’aperto. Le Sale di Ginnastica erano attrezzate con cavalli e cammelli meccanici, biciclette a quadrante per misurare la velocità, apparecchi per vogare, apparecchi per la ginnastica svedese, palle e sacchi per pugilato, pedana per scherma ed accessori relativi, pesi, apparecchi vibratori per massaggi. Altri attrezzi erano sistemati all’aperto.
Reparto Fisioterapico, interessante novità erano una serie di gabinetti con moderni impianti per cure fisioterapiche durante il viaggio, con disponibilità di apposito personale sanitario. Il reparto comprendeva un salotto d’aspetto decorato in pelle e 7 sezioni: gabinetto diatermia e radioscopia, inalazioni secche ed umide con uso terapeutico di acqua marina salso Jodica arricchita di essenze balsamiche, Solarium per irradiazioni infrarosse ed ultraviolette, bagni di luce, massaggi idroterapici, bagni e docce e massaggi comuni.
A poppavia c’erano le 2 piscine all’aperto: il Lido con vasca di 7 x 15 metri, e la piscina per la Turistica e Terza classe di 7 x 5 metri, riempibili con acqua calda e fredda sia marina che dolce, contornate con balaustre in ferro battuto e dotate di grandi globi luminosi.
Le sale di lettura e scrittura ed i negozi. Una galleria centrale era fiancheggiata da negozi con molte vetrine e luci che offrivano prodotti “made in Italy”. Sui due lati della galleria si aprivano le sale di scrittura e di lettura. I passeggeri di tutte le classi disponevano di una ricca biblioteca con oltre 2.000 libri multilingue scelti fra i migliori autori italiani e stranieri, tenuti continuamente aggiornati con le più interessanti pubblicazioni mondiali. Nei negozi di bordo erano in vendita ulteriori novità librarie. La sala di lettura era arredata con comode poltrone in pelle ed ampio tavolo centrale in mogano, oltre ad altri tavoli laterali, mentre la sala di scrittura era arredata con piccoli tavoli singoli e separati.
La tipografia di bordo con 3 tipografi e lo studio fotografico, con stampa giornaliera del giornale “Corriere del Mare”, pubblicato in più lingue con articoli su diversi argomenti prestampati, arricchiti con le ultime notizie ricevute dalla Radio di Bordo. Produceva i menù ed i programmi di intrattenimento giornalieri e le liste dei passeggeri suddivise per classe.
Ogni giorno erano svolte attività per intrattenere i passeggerri: giochi, eventi musicali, feste, gare di ballo, proiezioni di film e di documentari, e corsi di nuoto, tennis, scherma, ecc. con le diverse orchestre di bordo, che si esibivano anche con passeggeri famosi (cantanti, attori, musicisti, ecc.)
Foto di:
- Collezione REX di Lorenzo Borrelli e Daniela Giorgi
- archivio Testi
- archivio Giacomo Lucarini e Vera Migliorini
- archivio D’Esposito
- archivio Calzolari Enrico
Flavio Testi
Flavio Testi (1950) ha operato in aziende internazionali dell’industria aeronautica, automobilistica e per la Marina Militare ricoprendo posizioni di marketing, supporto tecnico e responsabile di progetti internazionali di automazione e gestione direzionale. Si è anche occupato di automazione manufatturiera all’Elsag-Elettronica San Giorgio e di applicazioni gestionali e telefonia mobile alla Marconi di Sestri Ponente. Il nonno Corrado ed il padre Metello, come dipendenti Ansaldo, parteciparono alla costruzione del transatlantico. Metello fu l’unica persona dell’equipaggio che rimase imbarcato sul REX per l’intera vita della nave dal primo all’ultimo viaggio dal 1932 al 1940, come responsabile della centrale elettrica ma anche come primo violino in una delle orchestre. Flavio ha maturato così l’interesse per tutti i transatlantici ed è fra i maggiori esperti della storia della marineria mondiale. E’ stato membro della Titanic Historical Society (USA) ed è associato al Laboratorio di Storia Marittima e Navale (NavLab) del Dipartimento Antichità Filosofia e Storia dell’Università di Genova.
Articoli di “REX, il sogno azzurro” già pubblicati su ilponentino.it:
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