In punta di penna– Rubrica a cura di Antonello Rivano
Pace in terra…
In questa settimana sentiremo ancora parlare di guerra, è inevitabile, ne sentiremo parlare e ne parleremo mentre ci scambieremo auguri di pace, anche questo è inevitabile, visto ciò che ricorre: la Santa Pasqua.
Ci scambieremo auguri di pace di qualunque fede siamo, anche se magari “non crediamo”. Lo faremo perché così si usa, cosi ci hanno insegnato e questa è la nostra tradizione. Noi, nati nel nostro dopoguerra, non abbiamo mai conosciuto veramente il desiderio di “PACE, quella scritta con tutte le maiuscole appunto. Non sappiamo cosa significhi avere fame di pace e libertà.
Quella fame che vediamo ora invece così vicina a noi, negli occhi dei profughi, di quei bambini che avrebbero diritto ad altro invece che vivere il “terrore” delle bombe. Mentre quelle bombe cadono anche un po’ sulle nostre certezze, sulla nostra economia, sulle nostre abitudini.
CI faremo auguri di pace con negli occhi le immagini dei morti per strada, mentre siamo ancora confusi dai media e dai social. La Propaganda dell’invasore cerca di tirarci dalla sua una parte cercando di mistificare la realtà, ma non dobbiamo stupirci, è la Guerra, questo fa parte di essa, cosi come le bombe, cosi come le torture, gli stupri, la distruzione e i morti, anche tra i civili. E’ sempre stato così.
Ci faremo gli auguri di pace mentre qualcuno dirà che per averla il popolo Ucraino dovrebbe arrendersi all’invasore. La pace in cambio della libertà. Ma ci può essere pace senza libertà? Chi ha combattuto per la nostra, per garantirci tutto ciò che abbiamo, coloro che sono morti per quella “Democrazia” che in questo momento a me permette di scrivere e pubblicare queste righe, senza temere ritorsioni, e a voi di commentarle liberamente, direbbero “No”!
Allora occorrono uomini di buona volontà in grado di far conciliare le due cose… ma ne esistono? Ne abbiamo in questa epoca dove l’individuo è stato considerato esclusivamente come “consumatore”?
Ne abbiamo formato persone cosi, in un mondo dove “apparire” conta ed “essere” è considerato un difetto? Dove più che mai indossiamo maschere, spesso digitali, per uniformarci a una società fatta solo di Bianco e Nero, una società che ignora le mille sfumature che intercorrono tra l’uno e l’altro?
Senza un nuovo “umanesimo”, senza una cultura “dell’ascolto e della comprensione” questo non sarà possibile.
Occorrerà che quando ci augureremo la Pace, in questa settimana di Pasqua, lo faremo consapevoli che la “Pace” non basta augurarla ma va messa nelle azioni di ogni giorno, attraverso il rispetto per l’altro.
Pace in terra… agli uomini di buona volontà
Antonello Rivano – Caporedattore il PONENTINO
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In Punta di Penna, perché la nostra non è e non sarà mai una informazione urlata. Perché questa rubrica vuole essere come un venticello leggero, un PONENTINO, che vi sfiora appena e rinfresca il vostro senso critico. Senza la pretesa di dare risposte ma con lo scopo di fare riflettere e porre domande