Quanta tristezza nel vedere i componenti della maggioranza nel consiglio comunale di Genova cercare la maniera più indolore, per se stessa, per poter fare quell’operazione che nessuno avrebbe potuto immaginare ma che invece tutti temevano.
La maggioranza ha affossato la mozione depositata ad ottobre dai partiti di minoranza che chiedeva un diverso posizionamento della fabbrica dei cassoni dal sesto modulo, ovvero dalla parte più a levante del porto di Prà davanti al Lido di Pegli, senza alcun tipo di rammarico o esitazione, condannando il Ponente ad un triste futuro. Quello immediato prevede l’installazione di una fabbrica per la costruzione dei cassoni necessari per la nuova diga di Genova, quello successivo vedrà lo stesso spazio utilizzato come grimaldello per ulteriori espansioni del porto, tutto a scapito di quegli spazi che in maniera immotivata vengono sottratti ai cittadini, vengono sottratti al mare ed alla vivibilità della popolazione e dell’intera città in totale inosservanza dell’accordo del 1999 che prevede lo stop all’allargamento del porto di Prà fino a quando lo spazio non sarà realmente sfruttato.

Considerando che oggi la produttività è solo ad 1/3 delle su possibilità diciamo che il futuro dovrebbe essere molto sereno, ed invece…


A più riprese la maggioranza ha cercato di far passare la minoranza, e la sua mozione presentata, come uno strumento per impedire lo sviluppo del porto di Genova ed un ostacolo per il futuro dell’intera comunità genovese, ma per fare questo ha dovuto inventare una narrazione inesistente perché nella realtà nessuno ha messo in discussione la costruzione della diga ma si mette in discussione solamente la collocazione della fabbrica dei cassoni a 200 m dalle case, perché questo crea pericolo per la salute dei cittadini del ponente.

Nessuna esitazione da parte dell’intera collettività del ponente sulla convinzione che la costruzione di una nuova diga sia un elemento fondamentale nel futuro di questa città, ma altrettanto fondamentale è anche trovare una giusta collocazione della fabbrica per costruire i cassoni che non vada a collidere con la necessità di preservare la salute pubblica , ed inoltre, non vada a sommarsi a tutte le problematiche già presenti sul ponente della città di Genova su cui gravano la maggior parte delle servitù esistenti in città.

Triste è stato sentire da parte di un consigliere della maggioranza che la collocazione decisa è la giusta collocazione ed i problemi derivanti sono un sacrificio necessario al progresso della città. Ci vuole davvero sfrontatezza, poca onestà intellettuale e ignoranza della storia di questi anni, non volendo noi pensare cose peggiori, per dire una cosa del genere ai cittadini del ponente genovese che ha visto stravolte le vite della sua popolazione a partire dal dopoguerra per arrivare ai giorni nostri come stiamo vedendo!!!


È perfino strano sentire da una parte un membro del Governo che dice che si possono ancora fare degli ulteriori passi per bypassare l’utilizzazione del sesto modulo di Prà come sede della fabbrica, spostando la quota parte dei cassoni da costruire a Genova con Piombino o Vado Ligure, e dall’altra con la stessa maggioranza che a livello locale si preclude anche la possibilità di fare dei tentativi per migliorare l’attuale situazione. Davvero un grande fenomeno di schizofrenia.

Ma questa maggioranza ieri si è contraddistinta non solo per quanto sopra, si è caratterizzata anche per l’inadeguatezza degli atteggiamenti assunti nelle varie fasi della discussione, per i continui errori dal punto di vista formale e regolamentare, per l’assurdità della posizione politica che ha portato all’approvazione di un un Odg su una mozione che invece è stata bocciata. E come definire l’atteggiamento dei consiglieri di maggioranza eletti a ponente, incapaci di spendere una sola parola a sostegno del territorio ma solamente per costruire una narrazione atta a crearsi una strategia di uscita da quel percorso costruito dalla minoranza insieme ai comitati che ha portato prima alla presentazione della mozione e successivamente a quegli emendamenti che hanno attualizzato una mozione presentata ormai 4 mesi fa. Tutto questo è molto triste ed il Ponente non è più disponibile a farsi prendere in giro ulteriormente.

Infine una nota merita l’atteggiamento del “signor” Sindaco durante il consiglio di ieri, in larga parte fotocopia di quello tenuto a Voltri durante il consiglio Municipale monotematico sui cassoni. Oltre a non essere in alcun modo intervenuto per dare dei chiarimenti, anche se la sua posizione appare chiara a tutti, la postura, con lo sguardo e l’attenzione rivolti allo schermo del PC e non a ciò che accadeva in aula, il non apparente ascolto degli interventi dei consiglieri, ha, se mai ce ne fosse stato bisogno, evidenziato la non volontà di dialogo ne politico ne tantomeno civico. Siamo ben lontani dalla figura del “Buon padre di famiglia” che il nostro diritto civile indica come esempio di comportamento da assumere nei confronti di chi si amministra, a qualsiasi livello lo si faccia. Il suo labiale e le parole che si ascoltavano fuori campo, nei confronti del pubblico presente, hanno fatto il resto.

Marco Maltesu, Antonello Rivano

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