Storia ed antropologia del territorio a cura di G.Walter Cavallo
Il nuovo volume, in perfetta continuità con il precedente, va dal 6 aprile 1881al 23 luglio 1882. Nulla di invariato sulla copertina.
I primi tre firmatari che hanno lasciato la propria firma, anche in questo caso sono stranieri. La firma più leggibile è quella di
Livius Furst und frau – Leipzig.
L’11 ottobre 1881 Eleonora Murgia di Cagliari lascia scritto:
“i secoli non basteranno a distruggere l’impressione che lascia la Villa Pallavicini; anche sotto la tomba ricorderò l’incanto del lago e del tempio di Flora”.
Il 21 marzo 1882 Levi Elia lascia scritto:
Sublime poetica villa
E in cor accende favilla
Non religione soltanto infonde
Ma sensazion mistica la pria
Peccato Essa non è mia!
E siamo al “registro” successivo, il diciannovesimo, che va dal 24 luglio 1882 al 16 dicembre 1883.
Il 28 marzo 1883 visitano la villa il Re e la Regina di Romania. Come negli altri casi, il fatto viene segnalato da un cartellino attaccato al foglio firma.
Carlo I di Romania (1839 – 1914), principe di famiglia tedesca, fu chiamato al trono dei principati uniti di Valacchia e Moldavia da un plebiscito del 1866, dove il 22 maggio proclamò l’unificazione sotto il nome di Romania, ottenendo il riconoscimento del Congresso di Berlino. Fu il primo di quattro sovrani della stessa dinastia che regnarono fino al 1847, quando venne proclamata la Repubblica. In politica estera si appoggiò agli imperi centrali, aderendo alla triplice Alleanza. Scoppiata la prima guerra mondiale Carlo I proclamò la neutralità.
Nel 1869 aveva sposato Elisabetta di Wied (1843 – 1916). Elisabetta aveva tendenze artistiche ed era ampiamente nota con il suo nome letterario di Carmen Sylva. Nel suo ruolo istituzionale, si dedicò alla cura dei feriti delle varie guerre. Morì a Bucarest il 2 marzo 1916. La coppia non ebbe eredi. Carlo I designò come successore il nipote Ferdinando.
Sempre nello stesso volume, il 5 giugno 1883 a china Josephine Damin “abbozza” un soggetto architettonico di cui ho chiesto la riproduzione dell’immagine per la sua originalità.
In perfetta continuità di data è nel registro numero ventitré (29 marzo 1889 – 31 agosto 1890) che il 5 giugno 1889, Silvetti GioBatta di Casargo (Como) lascia scritto:
“(…)reduce d’America, con la sua famiglia visitano questo superbo e principesco giardino di che(sic) ne conserveranno memoria. Ai genovesi e nobili proprietari i nostri più fervidi voti di riconoscenza.”
Per oggi ci fermiamo … ma l’avventura continua !!!
Nella foto di copertina: Parco Storico Villa Durazzo Pallavicini_Tomba del capitano
Le immagini relative al “Registro dei visitatori della Villa Pallavicini” sono pubblicate su autorizzazione dell’ Archivio DURAZZO-GIUSTINIANI all’autore Dott. G.Walter Cavallo e a “il PONENTINO” per la serie di articoli relativi alla storia della villa e della sua fruizione turistica – Sono vietati ogni altro uso e riproduzione World Copyright
Giacomo Walter Cavallo
Dopo 35 anni di lavoro bancario. a sessant’anni, ha conseguito la Laurea in Storia Moderna e contemporanea e di seguito la Laurea Magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia all’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di volontariato in ambito educativo e formativo come socio presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Seniores Liguria”. E’ membro del direttivo dell’Associazione di Promozione Sociale “Amici di Villa Durazzo Pallavicini”
(la foto del tondino è tratta da uno scatto di Angelo Lavizzari)
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