Per la nostra rubrica “Diciamocelo” oggi, su segnalazione dei nostri lettori, abbiamo fatto un giro in Via Sant’Agata Feltria.
Non neghiamo che il PONENTINO sia particolarmente legato al nome di questa via: S.Agata Feltria, intitolazione richiesta al Comune di Genova dal Circolo Culturale Sopranzi in occasione di una delle “Giornate Storiche Pegliesi” degli scorsi anni, altro esempio del grande lavoro culturale svolto dal Circolo sul territorio. Come la sesta edizione delle giornate storiche svoltasi nel 1996, dedicata alla famiglia genovese dei Fregoso e che ha avuto appunto tra i temi quello dei rapporti con il comune di Sant’Agata Feltria nel riminese.
Sarà anche per questo che vedere la via e le sue targhe ridotte in simili condizioni ci ha particolarmente amareggiato. Va in ogni caso precisato che questa è la situazione di parecchie targhe viarie del nostro quartiere, ma se da una parte va condannato il gesto, imbecille e vandalico, dall’altra ci si chiede se sia il caso di lasciarle in tali condizioni, ulteriormente contribuendo a quel senso di abbandono che sta sempre più soffocando Pegli. Da segnalare anche in questo caso che la targa del Belvedere, anche essa in simili condizioni, è stata ripristinata solo grazie ai volontari del Comitato Pegli Bene Comune in una giornata dedicata alla pulizia del Belvedere e zona limitrofa. Ancora una volta il nostro grazie va a loro, solo a loro.
Abbiamo inoltre documentato fotograficamente lo stato dello scivolo, destinato ai giochi dei più piccoli, posto tra i campi da Tennis e l’inizio della via. Condizioni precarie e scritte che lo coprono completamente, compreso una “svastica” di nazistica memoria. Il tappetino anti trauma posto attorno allo scivolo risulta essere consunto e danneggiato, tanto da risultare pericoloso, visto che dovrebbe invece essere “continuo”, senza interruzioni e lesioni, per evitare che i bambini possano storcersi un piede o incidenti simili. Da risaltare ancora altre scritte sui muretti e lampioni e lo stato di abbandono totale della aiuole. I paletti e la catena che dovrebbero delimitare il passaggio dei pedoni tolti e abbandonati fra lampione e muro.
Noi, ostinatamente, continuiamo a chiedervi e a chiederci:
Pegli merita questo? Il Ponente merita questo?
Redazione il PONENTINO
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